sabato 19 marzo 2016

Maledetta Primavera

È il titolo di una canzone famosissima, è il titolo (che vuole una correzione) su quanto abbiamo fatto in una domenica di moto... La correzione? Ah già, "Maledetto METEO a primavera."

A volerla dire tutta non avrebbe neanche torto, tecnicamente siamo in inverno anche nel momento in cui scrivo, ciò non cambia che sul cellulare c'era scritto "SOLE" sia per sabato che domenica, "SOLE"! Per cui io e la mia Compagna abbiamo passato un sabato bellissimo e caldo a pulir casa, e domenica avremmo avuto la nostra rivincita.

Domenica mattina faceva schifo. Ha piovuto durante la notte, è scesa aria gelida, il cielo è diventato grigio, plumbeo... Quando ho lasciato il mio letto e mi sono accostato ad una finestra vedevo la peggior giornata che potessi immaginare, deprimente, sembrava che Londra fosse venuta in vacanza sulla nostra pianura. Nella mano destra il cellulare diceva... "SOLE!" ...

Iniziava così quella che doveva essere una giornata di moto spettacolare, di quei giorni che passi tra una piega e una piada, a goderti il primo caldo ed asciugare tutta l'umidità delle ossa, quel giorno in cui finalmente dici: È INIZIATA LA STAGIONE!

Non domenica.

Con la depressione che lascia posto alla voglia di divertirsi ci si veste, si fà tardi e si cerca di arrivare al potente mezzo con le gomme lisce... Il giro originale prevedeva la famosa "Via dei Cannoni", il caldo inverno lasciava presagire che avremmo potuto farla già a marzo e infatti la settimana prima una bella perturbazione aveva cambiato i nostri programmi, con tanta neve fin dai 1000m. La promessa infranta ad agosto non si sarebbe sistemata neanche oggi, serviva un'alternativa! Trovato qualcosa nel Pavese, dei bei sterrati nella brughiera... Ci sarebbe un guado, ci sarebbe che non conosco assolutamente quelle campagne, ci sarebbe che potremmo infilarci nel nulla dei campi appena concimati... Ma soprattutto, ci sarebbe che magari non c'è davvero nulla!
L'unico giro che mi è venuto in mente ci avrebbe portato sopra il lago Comasco... Qualcosa di vicino con belle curve, sotto il lato del sole che non vedremo e che ci porti un bel panorama con buon cibo e buon vino!
Così le gomme non le ho neanche cambiate, mi sono avvicinato al cavallo d'acciaio e ho iniziato a pasticciare con l'accensione, anche il motore era depresso in questa giornata e non voleva saperne di avviarsi! Scommetto che nella borsa un certo cellulare diceva... "SOLE!"... li mortacci sua!

Si passa a chiamare Vale e Dave, la coppia di amici che ci seguono sempre in queste avventure bislacche, si beve un ottimo coffe dal Che (la caffettiera Rossa chiamata in onore del Guevara) e si mettono le ruote direzione como, direzione Stadio! Altro puntello con Cri e Devid, amici che vivono a Lezzeno e... Beh, si comincia!

Qui devo fare una parentesi... Noi piloti eravamo amalgamati giusti, io che ci provo ad andare ovunque in sella, Dave che solitamente mi guarda ed evita sempre di buttarsi nei guai per nulla, Devid che invece convince me a buttarci nei guai, tanto in qualche modo si fa sempre! Eccoli i tre dell'Ave Maria, un mix esplosivo! A seguito due povere donne abituate a seguirci a piedi nei tratti peggiori e pericolosi e... la Cri! Cri che non è una fan delle moto però ci viene, soprattutto quando prometto che sarà un giro tranquillo, vicino e che sarà divertente!

Sarà divertente!

I primi chilometri ci hanno portato verso Argegno, qualche curva in mezzo al traffico e asfalto viscido... Una piega e un pensiero, molta attenzione al fondo stradale che cambia in pochissimi metri... Una lenta risalita fino a puntare per Lanzo, dove i tornanti si fanno molto divertenti e l'asfalto diventa amico, dove si iniziano a scatenare quei pochi cavalli e asini che portiamo nel motore! La gomma liscia al posteriore permette delle goderecce derapate, un leggero equilibrio dove la moto gira da sola, il mio compito è solo quello di non lasciarla scivolare troppo. Così fino a Lanzo, dove inizio a capire che "il giro in moto divertente" si trasformerà in qualcosa di più avventuroso... Neve! Un sacco di neve a lato strada, 5°C e il rischio di trovare qualche lastra di ghiaccio, visto che da Lanzo... si sale fino al rifugio!

Salita che fà calare ancora la temperatura, che mi obbliga a mettere la termica, che mi obbliga a guardarmi intorno e... e che cazzo! L'unica nota positiva è il panorama, fondamentalmente non ho mai visto la cima con il sole! Con il temporale, con le nuvole... Domenica era bello per gli occhi, guardare il lago dalla cima e vederlo sfumarsi tra i boschi e il cielo, tutto così... grigio!! Tutto molto bello il panorama, peccato che il rifugio a cui puntavo era completamente chiuso e in ristrutturazione! Raggiungere sul costone il successivo obbligava ad una bella camminata in mezzo alla neve, l'Alpe di Sala... Beh, è aperto, è qui vicino e la strada sembra pulita! Andiamo!!!

Da bravi tre moschettieri, senza paura e con poche macchie di fango, iniziamo a scendere, forse 20m. Neve. Ghiacciata o infangata, per tutti i gusti! Fermi tutti, le rispettive Donzelle scendono dalla sella e a noi l'onore di scendere in questo casino fangoso... Io avrei quasi lasciato perdere, Devid pensava che avremmo potuto tentare... Dave era abbastanza lontano da non sentire il discorso e vedere i due impavidi tentare la sorte! Viene così colto da improvviso coraggio, scende un pezzo, trova il punto migliore per girare la moto e torna su a parcheggiarla! È lui l'intelligenza del gruppo, perchè noi due altri scendiamo per qualche decina di metri, ci fermiamo e guardiamo e "... e secondo me si può scendere, ma poi come facciamo a tornare su?"

.......... Siamo dei fottuti geni!

Avanziamo in qualche punto comodo, cerchiamo di girare le moto in piena neve e poi si comincia: a spingere. Tanto, ma veramente tanto!! Devid risale un pezzo, io giro la mia e tento la sorte ma lui si inchioda all'inizio della salita, io mi fermo ma non posso scendere dalla moto: le donne si mettono a spingere moto avanti e indietro e infine anche Dave scende! Aveva visto giusto nel parcheggiare in cima, nel prendersela comoda ma... Ma noi siamo ancora qua, ti tocca spingere anche a te!

Non ho idea di quanto sia durata ma complice il poco allenamento e la fame mi sono trovato subito affaticato, la moto iniziava a pesare e io avevo in testa un tentativo buono per venir fuori dalla nevazza. Un tentativo fatto come si deve, in modo che non si debba ruzzare anche il Transalpone: si parcheggia in cima e si và a mangiare, ho fame!!
A sbloccare la situazione ci hanno pensato gli altri due piloti, Devid è finalmente riuscito a risalire e io ho avuto strada libera: dentro la prima e vai di zampette! La ruota dietro non fà presa, scivola, inizio a spingere e saltellare in sella come se fossi un bambino sul triciclo ma... funziona, arrivo sotto la salita, megasbandata a sinistra col rischio di buttarmi nel bosco e via per il salitone! Evvài!!!

Parcheggiamo in cima, scendiamo con i nostri averi e percorriamo a piedi i 1200m di strada che ci separano dal cibo, cosa buona e giusta! Non sono 1200m, saranno molti di più, ma siamo affamati, congelati e con tanta voglia di mettere le gambe sotto il tavolo, ci si pensa al ritorno alla sfacchinata che dovremo fare!

... il resto è storia, all'Alpe di Sala abbiamo trovato sia il cibo che il vino, se siete curiosi di sapere com'è dovrete andarci, è un'esperienza troppo divertente!
Tornare alle moto è stato relativamente difficile, la polenta uncia è tanto buona quanto pesante, con i caschi in mano e tutto l'armamentario dei motociclisti si potrebbe definirla una mazzata in mezzo ad un bosco innevato...
Il giro si è concluso sul Comasco, quattro passi vicino Villa Olmo e poi tutti a casa, praticamente col buio! E buonanotte!

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Ringraziamentos!

Alle nostre Mogli e Compagne, che ci sopportano nonostante la propensione a metterci nei guai sempre, sempre e comunque!
Ai miei compari piloti, è uno spettacolo girare in moto con persone simili!
Alle nostre moto, che nonostante tutto si comportano sempre bene!
All'Alpe di Sala, che ci ha sfamato come se non ci fosse un domani!

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Una considerazione... Tornando a casa parlavo con la mia Compagna e... Non ricordiamo più quella volta in cui un giro in moto è stato semplicemente un giro in moto, senza agguati meteorologici o moto smontate, impaltanate, gente che si butta nei prati da fermi... Un giro normale, qualcosa di normale.

Non ci ricordiamo più quella volta in cui un giro in moto è stato semplicemente un giro in moto. Solo cose folli negli ultimi anni! Ed è proprio il suo bello!