martedì 30 agosto 2016

La grande abbuffata


A volte sono così. Cerco sempre il buono nelle situazioni, sono abbastanza ottimista, mi piace raccontare quello che mi passa per la testa in modo divertente... oggi no.

Ci sono quelle piccole cose che lasciano il tempo che trovano, quando arrivano al tuo cervello viene messa etichetta "Ignora" e non perdi il sorriso... Poi quelle cose mutano, cambiano, prendono un altro verso e altra immagine, ma sempre di quello si parla. Un'altra veste alla stessa stronzata.
È d'obbligo che io spieghi per bene ciò che intendo, in realtà non lo farò: ci girerò intorno. Chi mi conosce può "immaginare", chi legge per caso può mettere etichetta "Ignora" o andare fino in fondo...

L'idea.

Quell'Idea con la I maiuscola, quella che ti apre la strada e ti rende celebre. Non è da tutti, se falliscono in cento non è detto che uno ce la faccia... Morandi diceva "1 su 1000". Non saprei ma non ha importanza.
Da cosa arriva la mia rabbia? Dall'arte. Ci sono le magiche 7 arti, l'ultima è giusto del secolo passato... Perchè rabbia?
Perchè hanno già fatto tutto e ogni volta inventano qualcosa di nuovo. C'è però un comune denominatore di ogni corrente artistica, ispirazione e plagio.
Due cose differenti, ma se guardiamo bene sono la stessa medaglia e hanno la stessa faccia.
Immaginiamo il genio, quella singola Donna o Uomo che inventa una nuova corrente... Perfetta, la freschezza di una brezza marina, l'aria frizzante della sera, quella carezza tanto dolce, un bacio, l'Amore... Quel nuovo avvenire che verrà scritto nei libri, "TIZIA HA INVENTATO, CAIO HA INVENTATO..." e via discorrendo...
Andava così nel passato, basta pensare a Van Gogh, Picasso... Dalì e Andy Warhol andando avanti, Caravaggio tornando indietro... Ognuno ha fatto un passo in avanti o un passo a lato, ma ha comunque definito qualcosa di nuovo, unico, fresco... Magico.

Cosa non funziona?

Tutti quelli che hanno tentato di salire sul treno... A seconda della corrente storica ci sono stati artisti pazzeschi e un sacco di cazzoni che hanno cercato di "ispirarsi". Nient'altro che guardare cosa faceva uno che la storia la scrive (o che verrà consegnato in futuro ad essa) e cercare di prendersi una fetta del suo pasto meritato.
È sempre andata così nel passato...

E oggi?

È oggi che mi fà incazzare... Non sono nè uno scrittore nè un fotografo, cerco solo di imparare e impegnarmi al massimo... Non farò mai strada, voglio pensarla in questo modo e non crearmi mai un'aspettativa. Il resto viene da sè dicono... Intorno però vedo un sacco di "Ispirazione".
Seguo qualche personaggio che la storia potrebbe scriverla e mi accorgo di quanti seguono quella corrente... Lo stile. Guardi i loro lavori, le foto, gli scritti, ognuno tenta di replicare in meglio quello che qualcuno ha già fatto. Già visto, già vissuto, nessuno di loro potrà mai fare meglio...
Seguire l'ispirazione di qualcun altro non porterà a niente, ti relegherà sempre al secondo posto. Il primo dei perdenti. Come possono non capirlo?
È vero, per scrivere come per fotografare, per danzare o suonare, per qualunque arte occore la base. Devi avere piedi soliti e coraggio da vendere, non farti ammazzare dai pessimi risultati o dalle critiche. Imparare dai primi e capire dalle seconde. Ma tutto si riduce a questo, se vuoi creare qualcosa di nuovo devi muoverti in un terreno non battuto, dove le regole non sono ancora state scritte... E se ci sono? Devi violarle, bruciarle, fare di tutto per infrangerle a tutti i costi. Prima le impari per quanta pazienza hai, poi devi scegliere: adeguarti o adeguarle.

Arriva un progetto nuovo? Ecco che arriva la grande abbuffata, fatta dai buffoni, fatta da gente che non ha... NÈ ARTE-NÈ PARTE.

... bon appétit!

lunedì 29 agosto 2016

Un Matrimonio Meridionale

Lo faccio di nuovo... niente foto.

Tutta la vacanza intorno all'Italia è partita proprio da questo matrimonio calabro... Invito, destinazione lontana... andiamo!
Ci sono voluti due giorni per scendere, Bivongi è sotto Napoli e io non credevo ci fosse ancora un bel pezzo di terra... quando giungiamo a destinazione è pomeriggio inoltrato, e noi? Noi siamo a pezzi, stanchissimi.

Scendiamo il giorno prima del lieto evento, abbiamo giusto il tempo per rinfrescarci e vedere come tutto è diverso... Casa della sposa è aperta a tutti, gente che và e viene, si saluta e chiacchera, e poi via, restano solo le donne e le amiche in casa, i maschietti si fanno un giro... Io ne ho approfittato per passeggiare lungo la sera, ho avuto tutto il tempo che volevo per ammirare scorci e chiaccherare con la gente... fino alle 23.
Torno al bar e trovo il futuro marito con la combriccola, buona birra e amaro, qualcuno mangia, tutti se la raccontano, tutti tirano l'ora della Serenata.

Serenata? Ne ho sentito parlare solo in questa occasione, l'ho letta in qualche libro, non l'ho mai vista. Mai vissuta.
Le donne ci raggiungono, la sposa resta ad aspettare in casa mentre noi dirigiamo verso il punto di ritrovo. Un fiume di persone che aspetta l'ora giusta, nel mentre altri si uniscono, una processione quasi. Scatta l'ora X e tutti avanziamo, tutti sotto il balcone... e lo sposo canta. E anche gli amici cantano, e io resto a bocca aperta.
Ho in mano la Reflex e sono in un punto perfetto per cogliere i momenti giusti, ma non riesco... sono emozionato, prendo qualcosa per mio ricordo e resto incantato di fronte alla scena... Bella, romantica... Altri tempi, altre tradizioni.
Alla fine Cristina (è questo il nome della sposa) scende e abbraccia Pasquale, dalla folla un vero applauso... Qualcuno incendia dei fuochi d'artificio in strada, tutti sono in festa!
C'è un rinfresco, un'intera sala piena di spumante e birra, pizza, salatini, solo allora mi rendo conto di non aver mangiato dalla sera prima! Ne approfitto, solo dopo aver salutato i futuri sposini e averli ringraziati... bellissimo.

Il lieto evento si avvicina, è giorno e io ho tutto il tempo di leggere il giornale, bere qualcosa, fare ancora due scatti e poi andare a prepararmi. Sarà l'ultima volta che userò Niki, da quell'istante mi perdo nei preparativi, nel matrimonio, mi godo tutto in Full Hd. L'ho fatto di nuovo, daltronde ero circondato da fotografi e telefonini, non occorreva il mio occhio fotografico, li ho usati entrambi per me, per non perdere neanche un'istante.

Grazie, per l'invito, per l'esperienza bellissima.

Auguri Ragazzi.




Andrea

domenica 28 agosto 2016

...aggiornamenti lenti...

Ho un sacco di cose da scrivere, dovrei raccontare perchè il viaggio è andato avanti e il blog è rimasto indietro, inventare mirabolanti motivi scientifici e avventure da film... negativo, si è solo rotto il cellulare. Definitivamente. Completamente.

Da dove comincio? Dalla fine! E quando parlo di fine non parlo del nostro rientro, questo farà parte di alcuni pezzi che ancora devo fare... No, parlo di oggi, del giorno in cui...

...ci siamo messi nei guai...

Sapevo che sarebbe accaduto prima o poi, dovevo aspettarmelo... Giornata stanca questa domenica, pensiamo ad un giro in moto e finiamo col fare un giro fotografico.
Dovrei raccontare anche del precedente giro, fatto alla vecchia cartiera abbandonata, archeologia industriale, ma quello di oggi è partito subito malissimo.

Manicomio di Mombello.

Cerchiamo su Maps dove si trova, prepariamo lo zaino e ci lanciamo subito in direzione. Parcheggio davanti e non riconosco affatto la zona, sembra un normale ospedale ancora in funzione...Non lo è. La reception ha i vetri in frantumi, eppure alcune auto entrano come se nulla fosse. Nessuno attorno, solo quando sento un rumore dagli alberi mi accorgo che siamo osservati da un tizio trasandato nascosto nell'ombra. Con il sole dritto in faccia non mi ero accorto di nulla, lui invece ci ha notato benissimo...
La cosa non mi piace, avviso la mia Compagna e avanziamo come nulla fosse, lei minimizza mentro io mi metto sull'allerta. Esaminiamo la zona e notiamo una struttura perfettamente intera al centro del complesso, ai lati stradine per le auto e infine altri edifici, transennati però. Sembra una piccola oasi abitata nel mezzo dello sfacelo...
Ci spostiamo verso delle voci, sembrano ragazzini, pochi metri avanti troviamo un matto che chiacchera al cellulare in una lingua incomprensibile, a voce alta... Falso allarme, torniamo verso la parte principale e dirigiamo verso il primo edificio chiuso. La rete è tagliata in diversi punti, entriamo nel perimetro e seguiamo l'esterno fino alle finestre: dentro è un disastro. Bellissimo nella sua devastazione, abbastanza scioccante quasi, certamente perfetto per un set fotografico oscuro. Giriamo sull'angolo opposto, facciamo qualche scatto di prova e... "Andre, spostati che ti rifletti nel vetro". Ti pare se non infastidisco la mia fotografa preferita?
Mi sposto un metro indietro, guardo attraverso lo spigolo per vedere se c'è qualcuno e...
eccolo là il nostro compagno di avventure.
Alto come un armadio, largo come un armadio, pesante come un armadio.
Con una borsa tenuta stretta al fianco.
Con qualcosa stretto nella mano.
15 metri, forse meno, avanza dritto su di noi a passo spedito, è rimasto all'esterno della rete e non si è accorto che l'ho visto. Sà bene dove siamo però, ci ascoltava parlare. Un curioso? No, decisamente una persona che non vorresti incontrare, certamente preferiresti non dover affrontare.
"Via, via, via... Adesso."
Ci mette un attimo a capire la mia compagna di scorribande, quando mi vede negli occhi capisce che non scherzo e ci lanciamo oltre l'angolo opposto, giriamo e corriamo nuovamente verso l'edificio abitato... Ci teniamo a sinistra, lontano dal muro dove il nostro ingombrante amico potrebbe spuntare. Via libera, via verso l'esterno e via verso l'auto. Altri amici...
Un deficiente questa volta, sta controllando l'auto mentre una ragazza controlla noi a distanza... Si spaccia per il proprietario dell'auto accanto, gli dice che gli piace molto la nostra Fiesta, che motore ha, che bei cerchi in lega... Gli rispondo molto sbrigativo, non mi sembra interessato a sapere quanto è bella la nostra macchina, piuttosto sembra interessato a intrattenerci, tanti bei sorrisi e complimenti... Negativo, saliamo in auto e chiudo le serrature, retro e via. I nostri ultimi amichetti restano a guardare mentre ce ne andiamo.
E ce ne andiamo molto volentieri... con un bel sorriso sulla bocca e un bel sospiro di chi se l'è cavata.

sabato 13 agosto 2016

Bivongi/Sicilia

Avrei voluto parlare del matrimonio meridionale, avrei voluto descrivere Bivongi e soprattutto la sua gente... Non riesco. Un pezzo di me è stato sconvolto e strappato, tutto nelle prime ore dal nostro arrivo. Serenata? E li sono stato conquistato...

Niente, non anticipo altro: passiamo alla ripartenza, passiamo alla motocicletta!
Controllo generale e tutto va da favola, l'olio perso si è rivelato un falso allarme, giusto un paio di etti... Catena OK, chiodo nel posteriore... Ehm... Chiodo nel posteriore che mia moglie ancora non sapeva di avere... perso! È rimasto in qualche tratto di strada tra Bivongi e il traghetto, la gomma ha tenuto e alla fine è ancora immacolata! Potevo toglierlo, ma era sottile e avanza poca mescola, non volevo ritrovarmi con la moto a terra... Tentato, e la fortuna mi ha aiutato!
Il resto va da se, siamo saliti sul traghetto dribblando tutte le auto, hanno chiuso il portello e in meno di mezzora... Sicilia, siamo arrivati! Non credevo di poter attraversare lo stretto in così poco tempo!
Senza neppure una pausa ci siamo catapultati a Taormina, senza nemmeno realizzare la nuova conquista eravamo già  in spiaggia, già in mare... ancora non mi rendo conto di dove siamo sulla cartina.

giovedì 11 agosto 2016

Italia Coast to Coast

Dalla partenza per questo viaggio possiamo contare 3 giorni o 1200km... Se nessuno di questi numeri sembra voler dire molto è perché non hanno niente di eclatante, invece...
Invece siamo partiti all'alba di martedì, con una moto simile ad un asino, carica come un mulo e comoda come un cassettone di legno massello. Incredibilmente non ha risentito molto nella ciclistica, certamente ad avere la peggio sono le gomme: stracciate. Il caldo, l'asfalto drenante e i bagagli hanno creato il mix perfetto. Vedremo se fare un cambio in corsa, nel frattempo: Roma!
Mi sembra sia passata una settimana (era solo ieri) e mi sembra sia passata una vita dall'ultima nostra visita (10 anni). Ciò che conta è quello che abbiamo trovato: nulla.
Nulla di ciò che ci aveva emozionato tanti anni fa, un sacco di ricordi dispersi nella memoria che si sono schiantati sulla realtà: una città persa, una città che vive della sua storia arrancando per due lire, dove ognuno cerca di prendere qualcosa per sé... Una grande mela in salsa italica, dove ognuno vuole dare più morsi  che può... siamo al torsolo però.

La ripartenza è stata una favola, finalmente vento a favore che ci ha accompagnato sotto la Capitale, giusto una ventina di chilometri. Da li in avanti è stata  una guerra, una continua lotta contro le sferzate laterali, un tour de force fatto di muscoli tesi e nervi saldi, una lotta per avanzare... Nei momenti di relax viaggiavo con la mente, mi immaginavo il Desmo come un puma, nero e possente, che correva a perdifiato verso sud... Noi a cavalcioni... No, noi stessi il Puma, con cuori e pistoni che battevano all'unisono. Fino alla meta.

Bivongi... Attaccato alla costa Ionica, dalle nostre onorevoli coste dell'Olona fin qua. Ma questa è un'altra storia, ne parlerò nel prossimo pezzo, ora devo cercare di ordinare tutte le ossa rimescolate dalla traversata!

lunedì 8 agosto 2016

Max

... e la stringo tra le mie braccia
come se fosse mia
Come se abbracciandola forte potessi catturarle l'anima
come se chiudendo più forte potessi trattenerla a me
così forte da non lasciar scorrere il sangue nelle dita.
Lo sguardo, il mio sguardo più duro si perde in tutta la sua bellezza
tutti i miei pensieri svaniscono come neve al sole
esiste solo Lei nei miei occhi
...e tutto svanisce
non servono unghie per difendere la nostra vita insieme
non serve il mio istinto e la mia forza per tenerla con me...
Mi ha scelto
ogni
giorno.





Ho sempre aperto con una mia foto. Ogni post, forse a volte ci mettevo anche un video davanti, la musica giusta per leggere tra le righe.

Anche oggi avrebbe dovuto essere così, ma è un giorno diverso come solo ogni sorgere del sole può essere.

Sabato abbiamo fatto una sessione di scatti con Max, un fotografo, un amico, non saprei neanche bene come definirlo. È oltre.
Avete presente quando conosci qualcuno di interessante? E non riesci a fartene un'idea, luci e ombre di una persona tanto forte quanto infinita... Non puoi inquadrarla, ogni volta che credi di aver capito chi hai di fronte ti sorprendi.
È moltissimi anni che fotografa, ne ha fatto uno stile di vita credo... Un burbero come lui ama definirsi, un buono se vogliamo, uno con i controcazzi direi io. Ma controcazzi grossi...

Ha avuto un'idea... Me e la mia Compagna per degli scatti, per una storia... Una storia di cui io avrei dovuto scrivere, forse dittici di immagini e parole... niente che io potrei mai fare.
Una storia in quattro scatti, qualcosa di semplice e incredibilmente profondo, se dicono di me che sono bravo con le parole, di lui si dovrebbe dire che va oltre la fotografia. Tanto bella quanto di carattere, in ogni pixel ci vedi lui in tutto se stesso... Lui.

Non io.

Credevo di poter fare bene, ho pensato di poter essere all'altezza ma quando ho visto gli scatti mi sono perso... Ho visto il suo occhio, ho visto la poesia con cui è venuto a catturarci, ho visto la gentilezza e la dolcezza di chi "chiede permesso", di chi non prende ciò che desidera ma fà il necessario per farselo dare.
Poesia, dolcezza... a vederlo non lo pensereste, è solo nel suo sguardo che potete leggere un piccolo pezzo della sua anima, quello che dicevo...
Parlare con lui come parlerei con qualunque amico, niente differenza di età o di esperienza: semplicemente uomini.

Il suo occhio, il suo personalissimo modo di vedere la realtà... No, non potrei mai mettere o aggiungere parole a qualcosa di simile, non dove siamo protagonisti e attori, soprattutto dove le parole non servono. Potrei fare altro forse, ma non posso scrivere dall'interno ciò che lui ha rappresentato dall'esterno. Come mi sento, come sento Lei, e come ci vedono da fuori, sono mondi paralleli che mai potranno incontrarsi... Unirli può essere fortissimo, unirli può essere l'atto creativo più sbagliato.

Rendo onore a chi ci ha mostrato un lato completamente inaspettato della Fotografia, rendo onore a chi mostra tutto il proprio modo d'essere. Onore a chi ci ha dipinto in modo completamente sconosciuto a noi.

Serve altro? Solo i ringraziamenti. Di cuore.

Andrea

Amore.



È la mia vita.
Non credo possano esistere parole per descrivere quell’Amore che mi circonda, per descrivere quanta emozione passa in un attimo.
Io e Lei, il profumo dei suoi capelli, il calore della sua pelle… La sua voce, il suo sorriso, la scossa che ricevo ogni volta che sfioro le sue mani, le sue labbra.
E poi Noi, ogni mattone di questa casa racconta della mia vita, ogni mattina la luce che ci illumina… Svegliarmi e vederla accanto a me, mi sveglio sempre prima io.
La guardo nel controluce, conosco ogni centimetro del suo corpo e mi diverto a immaginarlo nella penombra, come se potessi scoprire qualche dettaglio nuovo, come se dopo ogni notte il mattino mi portasse in dono la sua Anima, un centimetro alla volta in più.
L’Amore è per due, l’Amore unisce due Anime come se a guidarle fosse la forza più dirompente dell’Universo. L’Amore, l’Amore… La passione di due esseri incompleti, che si cercano, che si prendono, che fanno di tutto per tornare unici e perfetti…
E se non fosse tutto qui? Dopo l’infatuazione, dopo che gli anni passano, dopo che tutta l’acqua passa nei ruscelli, d’un tratto ci si scopre diversi. La paura di essere abbandonati, di essere soli, di perdere quel rapporto fortissimo si tramuta in qualcosa di diverso. Diverso come solo ogni Donna o Uomo può esserlo, come i nostri occhi che vedono la bellezza in modo tutto proprio, tutto come la certezza di non essersi scelti il primo giorno ma di scegliersi ogni giorno.


… e hai paura, temi che un giorno lei non ti scelga più. Temi che un giorno sceglierài un’altra strada, un’altra donna o un’altra vita. Temi che possa arrivare qualcuno a portarsi via il tuo sogno, temi che un giorno potrài buttare via tu stesso quel sogno.


L’Amore è al singolare, l’Amore è buttarsi senza rete, è dare tutto senza volere nulla in cambio. Un singolare che vale per due.

domenica 7 agosto 2016

... e 3.


... era la terza notte che facevo quel sogno.

I sogni ricorrenti, quelli che mi hanno sempre fatto più paura.
Era sempre uguale, di nuovo, io che fuggo... Non ho la minima idea del luogo in cui mi trovo, però è familiare... Sapete com'è nei sogni, non hai mai visto quella casa, portone, ma poi vedi un dettaglio e ti sembra di esserci sempre stato, di averci vissuto mille vite.
Nel mio sogno è la maledetta cassetta delle lettere, è lei e sò benissimo che c'è scritto il mio nome. Non posso leggerlo, non posso vederlo, ma c'è scritto proprio il mio nome, c'è il mio campanello e il mio portone.
Tutte le volte lo apro, ma al posto di trovarci la mia casa c'è un corridoio, è buio, è in bianco e nero. Nel mentre non mi rendo mai conto di essere in un sogno, mi sembra normale una realtà senza colori.
Triste, abbandonato, guardo meglio e in fondo non c'è proprio la casa, è una corte. Io vivo in una corte. Sono stanco, vorrei solo raggiungere il mio letto e poter dormire in pace, morire in pace. Pochi passi, sò benissimo che esiste la mia camera e potrei finalmente fermarmi, nascondermi sotto le coperte e aspettare che il peggio passi.
Il peggio, stò fuggendo e non sò da cosa. Vogliono aggredirmi credo, vogliono uccidermi forse, ecco perchè sono stanco. Il fiatone, d'un tratto mi accorgo di avere il fiato corto, il cuore che mi esplode in petto, sono in pericolo... e alloro corro, mi lancio attraverso il portone e devo trovare il mio rifugio, mi uccideranno altrimenti. Morirò. Solo, in questo luogo tetro.
No, non lascerò questa valle di lacrime senza far pagare cara la mia pelle, sarà un conto salato quello che pagheranno. Devo solo raggiungere i gradini, salire in cima alla scala ed ecco che potrò difendermi, potrò nascondermi, potrò vendicarmi.
... e faccio solo il primo scalino. Un'ombra mi sovrasta, scura... Un mantello nero, una falce e un sorriso che non potrò mai scordare... Il mio. L'ultimo. Poi più nulla, lo scintillio della lama che cala su di me, il buio della mia stanza e le gocce di sudore sul viso... sono ancora vivo.

... quante volte ancora verrai a torturarmi? Quante volte vorrai fingere di uccidermi? ...quando verrai finalmente per portarmi con te?

venerdì 5 agosto 2016

... preparativi alla partenza.


Questo blog era nato per la moto... Era nato per me e la mia compagna, di vita prima ancora che di viaggi e avventura. Era nato per raccontare una delle passioni più belle, il girovagare il mondo. E poi? Poi ci si affianca la fotografia, una passione in più di cui raccontare...

Quattro passioni in un colpo: io e la mia Lei. La moto. Il viaggio. La fotografia.
Io e Lei non abbiamo bisogno di preparazione, siamo nati pronti...
Il viaggio è stato partorito in pochi mesi, abbiamo un matrimonio in Calabria tra pochi giorni e da lì proseguiremo fino alla Sicilia.
La fotografia... è difficile! È una gran passione esplosa da pochissimo, un gran impegno per imparare... oggi però parliamo di moto.

LA MOTO.
Quella nera... dopo che la nostra compagna Honda ha tirato gli ultimi respiri avevamo pochissime chance, o andare in auto o... con il Desmo.
Partendo dal presupposto che MAI ci saremmo chiusi in auto e che soldi da buttare non ne abbiamo... ci siamo trovati con questo rottame nero tirato da sport.
Era diventata la moto da sparo, assetto molto aggressivo e zero fronzoli, ogni pezzo che non serviva è stato accuratamente tolto, alleggerito o ELIMINATO A SEGHETTO. Compreso il culetto, che era bruttino da vedere... e come diavolo la carico ora?
Nel lontano 2009 abbiamo raggiunto Barcellona con tenda al seguito e molta incoscienza... con l'entusiasmo del primo viaggio... ma ora? Ora siamo abituati all'Enduro, a valige rigide e bauli, alla sella comoda e sospensioni alte... Non ad una motoretta bassa e tozza come un ronzino.
Questo weekend abbiamo fatto il test, la scusa era il raduno di Crocedomini. È andata da schifo. Caldo da morire, impossibile starci in tuta, mi si cuociono le chiappe! Borse che ballonzolano dappertutto, frecce schiantate... un disastro! Si poteva fare, ma non ho nessuna intenzione di soffrire inutilmente...

Martedì giorno stanco, martedì giorno in cui ho sviluppato quegli attacchi assurdi rubando pezzi dal Transalp: 4 ore ed ecco il nuovo sistema di carico.
Baule, bello grande! Tutto per la Moglie! Borsette in tessuto tutte per me, con due sacchetti diventano anche impermeabili! Borsa frontale per Niki la Nikon e gli averi più stretti! Navigatore nel... cioè... sotto... niente navigatore!

Situazione? 104milakm. Gomme messe benino, trasmissione stanca ma intatta, forcelle scariche e mono a zero... Tirato al massimo è incapace di reggere tanto peso, e ancora non abbiamo caricato i bagagli. Telaietto reggisella che flette parecchio, però sembra cavarsela...
Lunedì notte si parte...

"Il Ducati Monster non è fatto per viaggiare, ma siccome non lo sappiamo ce ne freghiamo e tiriamo dritti fino alla Sicilia!"

...schegge di fuoco...


A volte mi piace pensare alle situazioni classiche... Quelle un pò romantiche, quelle che evocano pensieri forti e momenti un pò magici... Un falò, tante persone intorno che si scaldano... Parole che vanno, vecchi amici e nuovi incontri... Momenti reali, qualcosa che il giorno dopo ti resta addosso, che porterài con te.

A volte è così anche per se stessi. Mi piace pensarmi quel fuoco, con il mio bisogno di legna da ardere e la voglia di scaldare tutto attorno... Mi piace pensare che potrei anche essere la gente seduta accanto, mi piace pensare che tutti andiamo a riscaldarci e nello stesso tempo riscaldiamo... Le anime, i cuori... i pensieri.

Di tutte queste fiamme io cerco sempre i lapilli... Quelle schegge che sparano verso il cielo, svaniscono in un'istante, volano in luoghi sconosciuti. Sono difficili da vedere, piccolissime, lievi, evanescenti. Eccone una, eccone un'altra... Il tempo di vederle ed ecco che già spariscono.

... e allora scatto. Rubo quelle faville, le catturo tutte: tempi lunghi ma non troppo... Iso alti, colori assurdi, neri esagerati... Quello stile che ho scelto nel primo periodo, quel modo tutto mio di trasformare una foto bruttina in qualcosa di allucinato.
Nell'ultimo periodo stò cercando uno stile più "umano", più pulito, qualcosa di più tradizionale... Questione di occhio, ricerca di soddisfazione...
Non ho ancora trovato la mia strada, e le mie idee sono identiche a quei lapilli: evanescenti.

Schegge di evanescenza.

mercoledì 3 agosto 2016

... e sarebbe accaduto prima o poi.


Matrimonio.

Il giorno più bello per gli sposi, in questo caso due carissimi amici.
Io lo so, ci sono passato... È il giorno più bello della propria vita, non ci sarà niente di superiore, forse la nascita dei propri figli ma da questo non ci sono ancora passato. Per la prima volta però non ero un semplice spettatore con il semplice smartphone, nossignore: questo è il primo matrimonio a cui arrivo armato di Reflex.

Non avevo alcuna intenzione di girare come un'anatra e fare il fotografo, c'erano già dei professionisti bene armati, c'erano droni e compatte e cellulari e "Che diavolo, non serve un altro obiettivo in giro." Quindi portavo con me la Niki come si porta a spasso il cane, solo che non sporca... La chiesa, le promesse, la gente, i palloncini... Riso dappertutto, come nelle migliori tradizioni, le promesse sono tutte per un'ottima giornata!
Via, direzione Lecco e via ancora più avanti, fino ad un castello... Bello! Bello davvero, pronti ad accoglierci con qualcosa di fresco e il migliore sorriso. Incantevole, davvero un luogo notevole.
Location ideale per degli scatti, cosa che non faccio... Troppa gente in giro, non voglio buttarmi nella mischia. Però il vino è complice, gli amici fenomenali e tra un sorso e l'altro sfodero la mia arma oscura.
Qualche scatto, i soliti che rubo quando passeggio, le solite foto prese a tradimento... Il mio pane quotidiano, tranne che siamo tutti ad un matrimonio e quindi tutti si mettono in posa! Gente che abbraccia gente che salta sopra altra gente e fà il verso ad altra ancora... E porca miseria, mi diverto! Scatto, e ci prendo gusto, scatto e arriva subito sera, la cerimonia era alle 15:30... Giusto il tempo di scaldarci ed ecco che la notte mi sovrasta. Alzo gli ISO, abbasso i tempi, apro il frame... stop.
Da qui in avanti sarà difficile, condizioni pessime per una macchinetta senza flash e un ragazzotto con del buon vino in circolo... e in quel momento?
<<Andre, ci fai delle foto?>>
... certo! Ne ho fatte tante, nessuno si aspetta di vederne una.
<<Dicci dove e come dobbiamo metterci!>>
... scusa? Foto ufficiali? Ora? Io?? ... <<Venite!>>
Non sembrava neppure la mia voce ad aver pronunciato quelle parole, calma e rilassata, come se fosse normale... Una tensione allucinante, io non sono un fotografo! E no, non sono attrezzato per il buio pesto, e no... non ho mai fatto posizionare nessuno davanti al mio obiettivo!
Complice il vino, ma soprattutto l'incoscienza del mio socio e della sua Compagna... Scatto, regolo, scatto... e si divertono! Davanti a me passano due modelli perfetti, a loro agio... Loro si divertono, io riesco quasi a far bene... Poi vedo il posto giusto, luce e controluce e flash colorati... E scatto, e per la miseria me la cavo benino! Fatta, come bere un bicchiere d'acqua...
La tensione cala, io mi diverto a rubare ancora in giro e trovo i soggetti perfetti, presi nel momento giusto. È tutto qui per me, non sono ancora portato a "costruire una scena", si palesa davanti a me.

...<<Puoi farci delle foto?>>
Di nuovo? Ok, no problem! Non vi conosco e sono molto più tranquillo, se avrete gli scatti dovrete ringraziare gli sposi!

... e poi di nuovo, altre persone!
... e ancora, solo che questa volta è un'altra coppia di amici, e lei decisamente ne capisce di foto.
Quindi non solo dovrò scattare, ma dovrò fare bella figura... Non perchè io tenga a fare bene, ma perchè ci tengono ad avere dei loro scatti della giornata... di nuovo la tensione.
Location precedente, angolazione ben precisa e tempi giusti, CLACK!
... e ci siamo! Colori sgargianti e perfetti, siamo al limite di quello che posso fare e non potrei mai ottenere di meglio dalla mia Niki, il possibile lo stiamo facendo... Piace! E sono contento, mi sbizzarrisco anche con loro e poi... poi mi do alla macchia.

Prendo la mia di Compagna, è molto difficile scattare con lei ma se è presa bene posso portare a casa qualcosa di buono... Beato sia il vino!

Il resto della serata lo passo rubando attimi qua e là, momenti belli, chiaccherate... Una giornata grandiosa.

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Sono rimasto in disparte e ho lasciato lavorare chi doveva, io mi sono preso quello a cui sono più affine.
Gli sposi? Non potrei mai prendere scatti più belli di quelli che hanno avuto, ho preferito godermeli dal vero, istante per istante.