giovedì 24 novembre 2016

Compagni di Viaggio... chiude i battenti.

La vita è così.

Oggi sei da una parte, domani potresti essere da un'altra. Questo blog, nato per raccontare imprese motociclistiche e goliardiche si è evoluto con me, con le mie passioni.
È nato come esperimento ed ha subito avuto un sacco di letture, son passato alla fotografia e anche il blog ha virato in tal senso... Ancora più pubblico, la mia valvola di sfogo quando non girava bene e la mia lavagna in cui raccontare quando tutto era figo.

L'ultimo periodo no. L'ultimo periodo è durato 6 mesi circa... 6 come numero, come unità di misura in cui ho dato l'anima per qualcosa di marcio.
Marcio come solo la menzogna può esserlo, come solo chi si prende gioco di te può capire.
Marcio è brutto, il mio viaggio è diventato marcio. Il mio viaggio è diventato brutto.

Si volta pagina, si butta il libro e si cambia libreria, si và lontano mille miglia... Ovunque, ma da ora solo. Io e la mia Moto, io e la mia Niki, io e me stesso.

Io Me e GrassMEn.

Compagni di Viaggio chiude per mancanza di protagonisti.

mercoledì 23 novembre 2016

Io Me e GrassMEn


Inizio sempre con le stesse cose... "È tanto che non scrivo blablablablabla... bla."
Troppi bla.

Solo bla, solo le solite paroline e branetti che accompagnano la foto di turno, quello che accade in quei momenti di ispirazione, a volte forte, che sempre più raramente mi catturano.
Non dovrei scrivere solo quando sono ispirato o solo quando ho il tempo... Non avrò mai il tempo se non mi prendo il tempo.
Sbagliato anche questo.
Non farò strada finchè proverò a far progettini e pilota aspettando l'evolvere delle cose... Il mio talento, per piccolo e inutile che sia, è come quell'omino là sopra. Mi guarda senz'occhi, braccia sui fianchi e respiro pesante.
Se potesse fulminarmi lo avrebbe fatto, eccome se lo avrebbe fatto. Potrebbe sempre girarsi e andarsene, voltarmi le spalle e lasciarmi un pò più vuoto, un pò meno interessante. Io che ho sempre guardato il mondo con gli occhi del bambino mi troverei ad osservarlo senza realmente curiosare. Immagini vuote, come quelle di un telefonino, di uno "smartphone" come è chiamato oggi.

Al diavolo gli smartphone.

Una civiltà intera interconnessa, legami forti in wireless. Siamo la generazione globalizzata, andiamo intorno al mondo alla velocità della luce, siamo in due posti contemporaneamente mentre il nostro corpo è seduto al pub davanti alla birra che sgasa.

Al diavolo facebook... Al diavolo Twitter? Al diavolo i legami senza legacci.

Stiamo portando avanti un mondo che non ha radici, che non ha scopo. Siamo figli di quelle immagini che ci scorrono davanti, mettiamo un like al gattino e alla fotina del nostro amico, rendiamo piacevole la vita altrui e godiamo di questo nostro piccolo atto di dolcezza... facciamo solo schifo.
Metto un "like" a tizio e mi aspetto riconoscenza a ruoli invertiti... Come ho descritto una serata di audiovisivi potrei dire: "un menarselo a vicenda".

...cosa stavamo dicendo? Ah già, talento... Annebbiato in questo ultimo periodo, un vero schifo quel poco che sono riuscito a creare, niente di quello che potrei davvero mettere in pentola.

... e allora accendo i fuochi, ognuno ha la propria personalissima valvola di sfogo. Questa è la mia, e per chiunque si senta chiamato in causa offro il mio massimo rispetto e stima, non mi rivolgo a nessuno.

martedì 15 novembre 2016

Il Sogno di Max

Quello era un giorno speciale, come solo un giorno degno di essere raccontato può esserlo...

Sapete quelle mattine dove è il sole a svegliarti? Spesso il primo pensiero è alzarsi, aprire gli occhi
e alzarsi, è tardi, è sempre tremendamente tardi per fare qualunque cosa... spesso è lavorare, se è
domenica puoi girarti dall'altro lato e nasconderti da quei raggi di sole...Questo non vale per Max.

Sono anni che vive di luce o della sua assenza, che la attraversa e la domina, che si lascia dominare... Per Max sentire quel raggio di sole pungere gli occhi è stato un piacere, l'interruzione di un sogno: una donna bellissima, la nebbia, Como, una strega, la notte, un fantasma, una Dea... e quel raggio di sole lo sveglia proprio nel mezzo.
Non apre gli occhi e sorride... Ha già in mente la foto che realizzerà nel pomeriggio di workshop, deve solo scattare e creare la magia nella nottata insonne che seguirà...

Tutto questo accade quando ancora non è cominciata la sua giornata.


Io al momento sono ancora tra quelli che si girano dall'altra parte.

domenica 30 ottobre 2016

This is not me


Questo non sono io.

Facile direte voi, nella foto c'è un gatto, i quadrupedi non scrivono blog e soprattutto questo nella foto stà dormendo di gusto...
Esatto, stà dormendo di gusto... e io no.

Non è l'unica differenza, il fatto che io abbia il pollice opponibile e cammini a due zampe sono indubbiamente vantaggi dell'evoluzione, ho la possibilità di scegliere se camminare eretto o carponi, cosa che a volte faccio anche... Per il quadrupede peloso (il gatto intendo, non io) la cosa si complica. Potrebbe anche imparare stare in piedi, ma difficilmente potrebbe comporre frasi di senso compiuto sulla tastiera di questo pc.
In qualche modo riuscirebbe premere l'otturatore della mia Nikon ma lo vedrei in difficoltà ad inquadrare e mettere a fuoco...
Tutti vantaggi miei, insieme a molti altri...

Perchè mi lamento?
Perchè l'unica fatica di questo peloso amico è sprimacciare il cuscino prima di dormire, alzarsi dopo essersi stufato di dormire e mangiare quando lo stomaco brontola... ovviamente tra una dormita e l'altra.
L'altra fatica è uscire e catturare serpentelli, locuste e lucertole e portarmeli vivi in casa, assicurandosi di liberarli solo se ben vispi e incazzati.
Altro? Dormire l'ho già detto?
...
È vero, io magari posso avere una vita più appagante, correre e saltellare in giardino per catturare insetti e rettili non è la mia massima aspirazione... ma quando passi giornate intere a pulire, sistemare, traslocare e spostare oggetti più o meno grandi per tutta casa... quando sei talmente stanco e affamato che non capisci se hai fame, sete, sonno o sonno... quando strisci sul pavimento cercando di raggiungere il divano e trovi questo quadrupede... un pò la poesia ti viene.

Una poesia di parolacce.

venerdì 7 ottobre 2016

Diabo PH (5.5 neutro sulle paelle)


Abbiamo tutto!
Abbiamo una macchina fotografica!
Abbiamo un gatto acchiappalike che neanche "culi e tette"!
Abbiamo la faccia tosta di buttarci nella mischia? Ehm... Potrei dire... Abbiamo la faccia da pirla per buttarci nella mischia?


Si, forse la faccia c'è ma non mi butto lo stesso.
Non sono un fotografo, non mi proporrei mai in tal modo nemmeno fra un milione di anni.
È presto spiegato il senso, è presto definito e netto il motivo: non sono tale. Potrei usare un sacco di parole e stendere paragrafi infiniti, ma non basterebbe per cogliere le mille sfaccettature della questione... molto meglio usare un detto:
"Non cercare di essere un grande uomo, sii solo un uomo e lascia il giudizio alla storia".

La storia non parlerà mai di ciò faccio, le persone come me non sono destinate a scrivere pagine di tal portata... Le persone come me le trovi tra le righe, non si faranno mai ricordare per aver salvato il mondo ma avranno il merito di non aver fatto nulla per farlo peggiorare... ed è già gran cosa.

Torniamo al PH... È una sigla, niente più che due lettere, eppure è molto di più.
È come guidare una moto, saper correre davvero forte... questo ci rende piloti?
È come saper cucinare dannatamente bene... diventiamo cuochi?
È come un sacco di cose che crediamo di saper fare molto bene, questo non ci rende degli specialisti... Perchè spacciarci per tali?
Quanti PH vedo in giro, spuntano come funghi in autunno e sono tossici come una Amanita Muscaria, altresì detto ovolo malefico... Ti ammazzano gli occhi, vien voglia di fare come il Meme di topolino (chi non lo conosce vada su S.Google a cercarlo).
Ti fanno credere di essere più bravo di loro, ti fanno pensare di iniziare a far bene... non è così. Ognuno punta al proprio miglioramento, prende a modello qualcuno di bravo e prova a carpirne i motivi che portano una foto ad essere nettamente sopra le media. La sua... e la tua no.
Ma quando vedi certe bestialità è inevitabile pensare... che merda! ... che cazzo, fà proprio schifo o sono diventato pignolo?
... chiedi a qualcuno che ne capisce più di te, la risposta è inevitabile: fà schifo proprio.

... una volta regalavano nomine ai peggiori incompetenti sulla faccia della Terra, ora no, ora non più. Le nomine se le possono dare da soli.

È una questione di rispetto, di umiltà, una questione di orgoglio anche... sicuramente una questione di contatto con la realtà.

Saluti da Diabo (senza PH che stà tanto bistrattato ultimamente).

mercoledì 21 settembre 2016

Scettico destino.


Non credo ancora al destino.
Penso sempre di essere artefice del mio futuro, autore del mio passato, però... a volte anche lo scettico più convinto si becca una bastonata tra i denti.

Oggi è stata una giornata davvero dura, è iniziata tardi... Il cellulofono ha pensato bene di svegliarmi senza emettere un dannato suono, solo lampeggiando come un deficiente. Io ho il sonno pesante, figuriamoci se uno schermino da due soldi poteva destarmi dal letargo... fatto stà che mi sono alzato un'ora dopo, che in officina tutti erano già al lavoro e io dovevo fare un corso privato sul mio CN.
Bene cazzo, strabene... Neppure il tempo di prendere coscienza che ero già sulla strada per il lavoro, che ero già in spogliatoio a timbrare e davanti alla mia macchina utensile pronto la lezione. Il prof è arrivato due ore dopo, salvato in calcio d'angolo. Il capo ha avuto pietà di me, si è limitato a ridermi in faccia...
Pausa pranzo, pausa senza pranzo... Da qui in avanti la giornata si è irrimediabilmente piegata a 90, tutto per il verso sbagliato.
Non fà eccezione la mia serata, voglio solo bermi una birra con un buon amico e fare due tiri a biliardo... Una doccia lunga come un'era geologica, un paio di jeans e son pronto: esco la moto. Per un pelo è lei a non uscire me.
Faccio qualche centinaio di metri, la sento strana ma non dò caso alla sensazione, prima curva e tutto và sottosopra. Sbanda il posteriore, scantona e poi apre di nuovo... Zampata a terra, striscio un cordolo dello svincolo e zampata di nuovo... due metri dopo son fermo con la scarpa aperta. Io in piedi, la moto pure.
Mi guardo il piede e sembra che la suola voglia parlarmi, ha due labbroni enormi e una specie di lingua fatta con il tessuto... se avesse potuto proferir parola credo mi avrebbe insultato pesantemente.
Controllo il posteriore e trovo la gomma semiafflosciata, si regge sulla spalla molle. Rimonto in sella, inversione e torno a casa... non mi serve una birra questa sera, mi serve tempo per me...

Questa serata non s'ha da fare, ho ben altro di cui prendermi cura... nel frattempo, pizza a domicilio?

venerdì 16 settembre 2016

È negli occhi


Non credo sia passato molto dal mio ultimo pezzo, eppure sembra così tanto...
Giorni di cambiamento, giorni passati nello stagno, giorni uguali a se stessi e completamente diversi.
Non ho ancora realizzato tutto quello che mi è accaduto intorno, mi limito ad alzarmi al mattino sperando nella consapevolezza, credendo che sarà il giorno giusto... giusto per cosa, poi, ancora non lo sò.

Ho in testa molti progettini per la mia fotografia, per i miei scritti, preparo tutto nella mente e poi lascio andare all'oblio. Manca il tempo, ho troppe cose da fare, non ho voglia di fare, non ho la notte dalla mia, ho mille scuse adatte al mio fancazzismo militante. Semplicemente ancora non mi ci sono messo, creare una mia pagina slegata da me e riempirla solo dei lavori "decenti", prendere in mano la macchina e far lavori seri al posto delle mie solite goliardate...
Non mi riesce, il rischio è fossilizzarmi sul mio "stile" da schizzato, non dargli la giusta eleganza, non rendergli giustizia. Bado bene alle parole, è ovvio che intendo "piace a me" e non "piace agli altri", è palese che voglio un percorso completamente ignorante e totalmente libero. I risultati non credo porteranno mai in qualche direzione, però devo farlo. Non tentare, provare, non metto un condizionale in qualcosa in cui non ammetto fallimento o tentennamenti.

Questo ci porta ad un altro problema... Cos'è la fotografia? Fermare l'attimo, renderlo eterno, trasmettere emozioni, trasmettere messaggi, denunciare, far breccia... Cos'è la fotografia che non piace? La fotografia che non è interessante, la fotografia che non viene guardata, che senso di esistere porta con sè?

Perchè il selfie delle vacanze, il gatto di casa, la nonna con le lasagne, perchè simili immagini trasmettono piacere e chiamano like? È per la tecnica? Per l'immagine, per la dolcezza del messaggio, per il carisma? No. metto like perchè ti conosco e vederti fare il pirla con lo scolapasta mi fà ridere, letteralmente "Mi Piace".
Questo come ricollega? Semplice, la fotografia così come intesa è social. Non mi piace la tua foto, siamo amici ed è come se tu mi raccontassi qualcosa... Ad uno sconosciuto il tuo gatto fà schifo come gli altri milioni di gatti del mondo. E anche le lasagne di tua nonna magari non si salvano...

Devi uscire dal guscio, devi creare qualcosa per farti distinguere, far bene, fare qualcosa che piaccia al di fuori della tua cerchia di amici, familiari... Fare il colpaccio direi.
La fotografia che non piace si butta proprio in tale contesto, cerca il proprio spazio nel mare di squali... Se non è forte, se non è fatta bene, se non dice qualcosa viene divorata dall'oblio. Indifferenza, il nulla, il vuoto cosmico fagocita quello che fài e il tuo ego viene preso a sprangate tra i denti.

Ma...

Nel "ma" arriva la differenza tra quelli che appendono la camera al chiodo e quelli che invece la stringono più forte... Se non scatti in cerca della foto da postare su Faccialibro, se non vai a caccia di Like come a caccia di Pokemon, se quello che fai lo crei per te... allora sei a cavallo.
Quello che scatterài può venire criticato, può farti crescere, può farti capire in che direzione vai... Inizi difendendoti a spada tratta, ti nascondi dietro "a me piace così", ma è solo quando riesci ad accettare per bene le critiche che impari. Impari come far meglio o come zittire chi ti insulta.

Sia come sia io la stringo più forte... Quelli che hanno appeso al chiodo la loro macchinetta a quanto altro rinunciano nella loro vita?