lunedì 12 ottobre 2015

Il garage vuoto.


Questo è come si presenta il mio garage. Dopo due di pulizie, dopo due ore passate a rimettere i ferri ognuno al posto giusto... Dopo due ore passate ad ascoltare musica e a togliermi la limaia da sotto le sneakers bucate.

Non c'è nulla di strano se non fosse che per settimane intere il garage si presentava così:






Ore... Ore, mezze giornate, intere serate... Mi è sembrato un tempo infinito quello passato in garage, a revisionare completamente quel rottame tanto amato. Ogni singolo pezzo che aveva bisogno di una controllata è stato smontato, rimesso in sesto, pulito e finalmente rimontato come si deve... Trovare pezzi staccati era il meno, vedere il filtro dell'aria che guardava da lontano i collettori era il minore dei guai... I guai grossi erano tutti i pezzi che mi restavano in mano.
Bulloni che si tranciavano al posto di smontarsi, dadi sfilettati, paracoppa che non si smontava fino a trovare gli attacchi completamente piegati... Lo scarico che ballava, il culetto distrutto, i pistoncini dei carburi che erano grippati in sede...
Ogni singolo pezzo mi è rimasto in mano, è stato cambiato o si è disintegrato nel rimontaggio. Una pacchia, una pace... In numerose occasioni i santi sono volati, caduti a frotte dal cielo... Non da meno quel pezzo di ferro è stato insultato in numerosi modi fino ad inventarne di nuovi, creativi... Insulti tanto fantasiosi da farmi ridere persino nei momenti di peggior follia. Sono una persona paziente e ho già fatto simili lavori, MAI ho avuto così tanti piccoli problemi: di solito sono ENORMI e pochi, non piccoli e INFINITI! Al punto che mi chiedevo se mai sarei riuscito a finire o se avrei finito prima le viti e la pazienza... E ci è mancato davvero poco!

Il progetto iniziale vedeva tanta carne al fuoco:
- nuovi colori (nero rosso bianco)
- sella ridisegnata e colorata (nero bianca)
- forcelle e mono revisionati e rinforzati
- nuovi cerchi
- una bella revisione al motore (che però avrebbe dovuto fare il meccanico)

Tanta carne e un mega risultato... E invece? Invece le mie finanze hanno ricevuto una brutta notizia e ho dovuto tirare i remi in barca: ci sono priorità nella vita, non posso impiccarmi ora.

Si è trattato di scegliere se investire parecchio (e pentirmi a breve) o tirar fuori il massimo da quello che restava intatto... Insomma, si trattava di quagliare.

























Ho chiesto aiuto alla mia SuperMogliettina... Ed ecco come in mezza giornata dal telaio si arriva alla carenatura... E oltre a metterci poco ci si è anche divertiti parecchio! La vernice non è granchè, le sospensioni non stanno bene... Ma tutto quello che non monto non pesa e aiuta... Così via tutto, dai paracarene al portattrezzi, fino a tutte le viti che non servono.
Dall'ultima foto mancava davvero poco e tanto insieme: fianchetti del culetto costruiti ex novo in officina... Un paio di ore, del buon Ergal e tanta fortuna con le quote... e ne ho avuta.

Mercoledì sera appena passato sono sceso in garage con i due pezzi mancanti e tante speranze, credendo che come al solito ci sarebbe stato l'inghippo che avrebbe bloccato nuovamente tutto. Alle 20:30 stavo passando lo straccetto, talmente stanco che non ho neppure stappato una birra.
Alle 21 è uscita dal garage...



La mattina si è presentata alla fotocamera così:




Non ci credevo... Un bel pieno ed eccomi pronto a bagnarla!

Nei primi chilometri avevo parecchia apprensione, il terrore che qualcosa non andasse per il verso giusto era parecchio... Il motore poi non girava benissimo, era molto imballato, piccoli difetti che non mi avevano dato molta soddisfazione... Eppure era così bella e a costo "quasi zero"!

Venerdì sera è una buona occasione per portarla a bere una birra e bagnarla... Domenica arriva e il sole è dalla nostra, a Morbegno ci sono le cantine aperte... Wroooooommm... che spettacolo, è viva!

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È viva, è il merito è della sua anima dura a morire, della mia Compagna che ci teneva tanto a rivedere il nostro cavallino di nuovo in strada, della fortuna che è stata dalla nostra e delle mie mani, che qualcosa di buono son riuscite a fare... avanti fino alla prossima avventura, e credo che saremo pronti a tutto.

lunedì 28 settembre 2015

Val Trebbia Deluxe (solo per i biker duri)

Se scrivessi SS45 sarebbero in pochi a capire di cosa parlo... Se dico "Val Trebbia" sfondo i confini con le Alpi, una strada famosa non solo in Italia ma anche oltre frontiera. Una pista in strada, un accartocciamento di curve che non ha mai fine, tutte da ingoiare una dopo l'altra senza respiro. Una pista, nel vero senso della parola, con un asfalto veramente ottimo... e il paesaggio... che paesaggio!

Dopo la premessa viene d'obbligo raccontare l'ennesima avventura, quasi che un eterno scrittore abbia godimento dal trasformarci tutti in personaggi a cui accade di tutto.
Ed è accaduto di tutto.

Già dal giorno prima le premesse erano cattive, un raffreddore molto forte mi ha ammazzato, condito con mal di gola e maledetta febbre... Nel tepore degli svarioni mi sono preparato la strada su un pezzo di carta e ho fatto l'assetto alla moto... Meccanicamente pronti, speriamo di stare meglio!
Domenica mattina infatti sto peggio. Raggiungo la caffettiera strisciando sui gomiti, cerco di mettere su un caffè, "bipbip" dal telefonino e Roby mi racconta una nuova chicca: "Prendiamo pioggia?"
Tutto d'un tratto mi trovo in piedi alla finestra, respiro a pieni polmoni l'aria gelida e sento odore di pioggia nonostante il raffreddore...
La mia risposta è serafica, è dettata dal mio Karma preso a braccia piene: "2 Gocce, probabilità 30%". Tra me e me: "Non ci sono ragioni per cui debba piovere. Quindi non deve piovere." Neanche decidessi io, ma così è stato!

Alle 10 siamo al ritrovo, ingresso autostrada di Saronno: noi su Monster, Robinson (o meglio Roby Biondo e Roby Mora) sulla loro Multistrada... Vai che si va! L'unica pecca è quella gomma dietro che montano, sembra ne abbia abbastanza, ma... ma.

Dritti in A7, uscita Tortona e... dritti al Penice! Non avendo più navigatori mi ritrovo a giostrarmi col dannato cellulare per inforcare la direzione giusta, la cosa mi infastidisce perchè dovrei conoscere a memoria tutto il tragitto, l'importante è non perdersi e perdere tempo però.
Una volta presi i cartelli l'ora è giusta, giusta per un aperitivo e giusta per raggiungere il Penice a pranzo! E l'aperitivo è indice della mia condizione, al posto di Prosecco devo cedere al caffè, primo di una lunga serie... Mi sento parecchio debole, ho il fiato corto, ma non appena iniziano tornanti e curvoni dimentico tutto e apro il gas.

Il Passo del Penice non è propriamente da smanettoni, l'asfalto è vecchio e sgranato, è sporco di brecciolino oltre ad essere spesso interrotto... L'ideale per godersi il panorama con calma, ideale per prendere confidenza e scaldarsi in vista della Sala Giochi SS45, insomma ideale a tutto tranne che per il gas a martello. Quindi calma e pranzo, ci sarà occasione per divertirsi dopo, meglio non forzare inutilmente! Pranzo leggero tra l'altro, mega antipasto e polenta, qualcosa che possa piantarsi sullo stomaco e ucciderti in condizioni normali, non ieri perchè è freddo! La temperatura non sale, e non lo farà mai se non sfiorando i 20° al massimo... Almeno non piove però.

Temprati dalla sosta si inizia per davvero, scendiamo a Bobbio e inforchiamo direzione Genova... Si comincia!
Passati i paesi inizio a spingere, la moto si comporta abbastanza bene... Forse cede un pò troppo il posteriore ma riesco a compensare con una guida tonda. Meno spettacolare e brusca, ma dannatamente efficiente lungo le S e doppie curve secche che si snodano andando verso Ottone, il motore gira leggero e le pieghe assomigliano ad una danza incantevole... A volte punto gli occhi sul Trebbia di sotto, ma l'attenzione è sempre focalizzata sulla curva dopo, il panorama può aspettare e non voglio diventarne parte! Ogni tanto si apre qualche timido rettilineo e lì il motore grida vittoria!

Tratti così, dove ci si lascia prendere come da una musica, dove l'abbinata uomo/donna/mezzo sembra una sinfonia lungo incantevoli scorci Appeninici... Poesia...

Risvegliandosi dal torpore poi si torna ai piedi per terra, in fondo è solo un giro in moto! E tornando coi piedi per terra scopro che il Multi è a secco. Dopo 120km? Impossibile, ma chi scommetterebbe la propria giornata in moto per dimostrare che DAVVERO NON È A SECCO? Meglio non scherzare, e così ecco uno dei pochissimi benzinai a buon mercato: 1.66! Io mi sono rifiutato, non aveva neppure la caratura, altro che ottani!

Ne approfittiamo per fare il punto della situazione, siamo stati ottimi e l'ora è decente... Il solo sbagliare strada ci avrebbe fatto tirare molto più tardi, da qui tutta la mia preoccupazione all'andata, e così decidiamo di proseguire fino a Laccio, prendere per Busalla e inforcare l'A7 per rientrare... Per le 18 saremo a casa, forse poco dopo... Fantastico!

Ripartiamo ed iniziamo a trovare lavori in corso e semafori perennemente rossi. Le piogge dei giorni scorsi ha fatto diversi danni, e finisce che incrociamo un gruppetto di moto supersportive... Verde, partono come se fossero in MotoGp, e io mi accodo. Solitamente è bello veder girare simili moto, la realtà è stata diversa, era un gruppo di esaltati che tiravano fortissimo in rettilineo per poi fare improbabile mosse e pieghe e giramenti di ginocchio o gomito... Dei contorsionisti praticamente, e io seguivo finchè non mi sono tirato indietro, non mi convincevano. La SS45 è bellissima, non voglio rovinarmi la giornata per colpa di qualche asino! Cosa che si materializza poco dopo, per fortuna solo in una pattuglia che ferma "gli ultimi 3" mentre si lascia scappare quelli che precedono...

Noi proseguiamo dritto, poco dopo troviamo il resto del gruppetto che invano aspetta gli amici... Cavolo, siete in centro paese! Hanno anche ragioni se vi tirano una perticata!

Sia come sia continuiamo e raggiungiamo Laccio, raggiungiamo un bar ed anche un benzinaio a buon mercato! Sosta prima del rientro, 5° caffè della giornata, pieno per arrivare a casa e... e partiamo, con una occhiata tranquilla alla "famosa gomma del Multi".

Busalla, ingresso in A7 e curve della Serravalle servite su piatto d'argento! Ora è Roby a fare apripista ed io seguo molto volentieri, così volentieri che noto una sua leggera sbandata sopra la riga bianca di mezzeria. Strano accidenti, velocità moderata e quella sbandata... E quella riga bianca in mezzo alla gomma...
E mentre si prosegue quella riga bianca non sparisce, non sembra vernice che si è attaccata... È impossibile notare qualcosa del genere a 130km/h, però non mi convince. E sono talmente preoccupato che li supero, li faccio accostare e...
E che diavolo...


In un attimo passano nella mente 3 cose:
- che occhio!
- e se non avevo occhio in pochi km sarebbe saltata la gomma, a 130km/h in piena autostrada!
- e comunque anche se non è saltata non andrà mai lontano: dannazione.

Dopo queste piccole considerazioni le uniche alternative che riusciamo a partorire sono:
- carroattrezzi a sud di Tortona, rientro a notte fonda se tutto và bene senza neanche sapere dove finisce la moto.
- rientro in strada normale, lontani dall'asfalto drenante/divorante e dalle temperature che si sviluppano ad alta velocità.

Finisce che mettiamo la mia borsetta sulla moto di Roby, il suo telefono a navigare per provinciali e la mia batteria ausiliaria per non restare senza navigazione. Ovviamente io seguo, al primo segno di sgonfiaggio o di cedimento della carcassa avrei strombazzato come un pazzo.

Inizia così il rientro più lento della storia. Sono le 17 quando cominciamo, le ore passeranno lente, il sole andrà in tramonto e a letto, la luna piena verrà a farci visita e noi saremo ancora sotto Pavia. Zone molto belle, tanti campi e zero civiltà, il posto ideale dove il posteriore del Multi avrebbe potuto abbandonarci in pieno buio.

Ma ci crediamo, abbiamo pazienza e cervello, il freddo aiuterà la gomma a non sciogliersi ulteriormente e riuscirà a farci patire fino all'arrivo. Arrivo che sembra impossibile quando il sole è ancora dei nostri, arrivo che non arriva mai quando è la luna a guardarci, arrivo che è una conquista quando inizio a leggere i nomi di paesi vicino al mio.
Nel mentre il nostro Desmo supera i 99 999 km! Traguardo dei 100mila che viene tagliato e... manda in tilt la strumentazione, non dandomi neppure la soddisfazione di leggere 100 000km.
A pochissimo da casa vedo la gomma diventare sempre più lucida al centro, probabilmente le maglie della carcassa si stanno lucidando strisciando a terra... Siamo al limite, ma ci siamo riusciti.

Varchiamo il cancello di casa alle 20:30, vittoria!!!

Vittoria ma non provare ad andarci fino a casa con quella moto! Tutti in casa, una rinfrescata e tutti in macchina, fin sopra Erba vi ci porto in auto, il Multi è al sicuro.

Rientro alle 22 passate... La forza di una doccia bollente, di farmi una piadina e di crollare nel letto.
... e anche quest'avventura è andata, maledetto scrittore!

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Ringraziamenti! (perchè bisogna sempre dire Grazie!)
- alla mia Adorata Mogliettina, nonostante le difficoltà e il raffreddore che gli ho attaccato mi segue ovunque, con il migliore sorriso... È una forza della natura!
- ai Robinson! Perchè abbiamo passato proprio una bella giornata, ci voleva questa Val Trebbia! Chiudere la stagione con una simile avventura non sarà il massimo, però ne valeva le pena tutta!
- al nostro Monster, 100mila e non sentirli... e neanche vederli se è solo per questo, però e davvero parte di casa, complimenti alla Ducati!
- ... e grazie alla Val Trebbia, ogni volta ne vale davvero la pena.

Andrea & Mara (Garelli) / Roby e Roby (Robinson!)

martedì 15 settembre 2015

Expo (o non expo), il dilemma...

Il dilemma Shakesperiano è quasi perfetto per descrivere me e questo sbandierato Expo: andarci o non andarci?

La soluzione è stata semplicissima, essendo questo un blog di viaggi, di moto, essendo questo un blog in cui una protagonista principale è mia Moglie, il dilemma svanì quando le arrivarono due biglietti. A prezzo scontato e con data libera...

Già questo per me è stato un duro colpo, il mio progetto di boicottare "la fiera dell'est" era in pericolo. Quando una coppia di amici si è trovata obbligata ad andare nella data che si erano prefissati fui completamente fregato: domenica 13 settembre. Giornaliero. E voglio dire, era la data della MotoGp a Misano, e io me la sarei bellamente persa mentre camminavo per baracconi...

Ad appesantire il colpo ci si mise il meteo, che ci ha scagliato contro un monsone di proporzioni bibliche: le congiunzioni astrali erano tutte contro di noi!

Io e la Donzella partiamo prima e dirigiamo sull'unico parcheggio aperto nel raggio pedonale della Esposizione Mondiale, l'unico poichè tutti gli altri sono stati chiusi lasciando esclusivamente quelli serviti da bus navetta... Tipo Arese, mezzora di viaggio senza alcun motivo!
Il nostro parcheggio, accanto all'ospedale Sacco, è un vero schifo: un palazzo mai costruito dove un telaio di ferro offre rifugio alle auto in piena periferia degradata. Qui vediamo la prima sorpresa, tantissimi lasciano l'auto all'ospedale per recarsi alla Fiera... ma diavolo, è un ospedale! Serve a ben altro!

...

Varchiamo il primo ingresso, dove fasullissimi metal detector completamente distrutti danno il benvenuto alla biglietteria: da qui tutto è nuovo e perfetto! Perfetto come la coda ALL'UNICO TORNELLO aperto delle decine disponibili... Soltanto uno funzionante, senza alcun motivo siamo obbligati a far coda per entrare... Benvenuti all'Expo!

Con il nostro ombrellino ci rechiamo nel cuore dell'esposizione e cerchiamo di capire qualcosa... non so, dove siamo, una mappa, cosa c'è da vedere... Mentre ci guardiamo intorno siamo soltanto in grado di entrare in pozze enormi, centimetri di acqua che stagnano ovunque nascoste dal cemento chiaro... In più la pioggia non molla e decidiamo di entrare nel primo baraccone: non ricordo di che paese.

Entriamo sui due piedi sì, ma nella pozza: l'ingresso è allagato e l'acqua non scola, perciò seguiamo i consigli sugli alluvioni e ci rechiamo al piano superiore dove vediamo un pianoforte, delle altalene... L'interno è fatto di legno, fondamentalmente non ricordo nulla di notevole se non questo:


Piove dentro, hanno spostato la cassa e messo una bacinella a raccogliere l'acqua... Ne abbiamo abbastanza, usciamo e ci dirigiamo sulla strada principale, che attraversa tutti i padiglioni da un lato all'altro.
Vediamo bandiere e nomi di tutti i paesi del mondo, Giappone: dicono sia bello! Tre ore di coda. Bellissimo, intendo vedere tutta la gente che aspetta di entrare, e probabilmente durante tutta l'attesa si saranno scordati perfino della nazionalità del padiglione... Sia come sia, improponibile attendere tre ore per vedere un baraccone!
Andiamo avanti e siamo attirati da una nazione amica: Turchia! Ci fiondiamo speranzosi salvo poi vedere che... che non c'è molto di interessante. Però siamo affezionati a questa nazione, più avanti cucinano e servono caffè! D'obbligo due caffè Turchi e sosta pranzo, in fondo eravamo arrivati alle 12:30... Buono! Buono il caffè che ci scalda e ancora meglio il cibo, che ci ha ricordato subito delle nostre scorribande del 2014... Rincuorati, finalmente qualcosa di buono come esperienza: potrebbe non essere così male questo Expo!

Riusciamo finalmente a trovare i nostri amici che hanno una storiella divertente... I loro biglietti prenotati erano perfetti per DOMENICA 6 SETTEMBRE. Così hanno dovuto usarne altri due, e tutti ci siamo ritrovati in questa domenica di motori e derby all'Expo grazie all'organizzazione Filini! Geniale!!
Ho avuto la mia vendetta quando la squadra del cuore del "ragioniere Filini" è stata sotterrata... E ancora non sapevo che lungo la giornata le cose sarebbero migliorate sempre più, quindi... Grazie Filini!

Ci muoviamo tutti (eravamo in 5) e iniziamo la ricerca di baracconi che non abbiano code eccessive, iniziamo con la Svizzera... Non nutro molto simpatia ma ammetto che è stato lo stand che ha centrato pienamente il tema, perfettamente e precisamente. Hanno cercato di rendere il tutto anche "accattivamente" per quanto permesso dall'argomento, quindi... bravi! E interessante!

Da lì ci siamo mossi verso l'Austria, scovando un bosco... Semplicemente un bosco e un baracchino con cibo dove abbiamo prontamente rubato una fetta di Sacher!
Usciamo e... Beh, c'è il Cile ma anche musica... e seguendo la musica abbiamo scoperto un intero palco attaccato al perimetro, dove una certa ELISA stava facendo prove per il concerto... Fantastico! Da restare a bocca aperta, praticamente abbiamo ascoltato mezzo concerto... e con la sua voce in sottofondo ci siamo recati in coda al Cile!

Bello! Interessante, molto multimedia e festa per gli occhi, però... Contenuti? Forse proprio lì ci siamo accorti che escludendo la Svizzera non abbiamo più avuto modo di leggere qualcosa dell'argomento. Si potrebbero aprire mille dibattiti sulla questione, il problema principale è che non hanno mai nè spiegato nè precisato cosa si esponesse... Chi pensava al cibo, chi all'ambiente, chi al cibo in funzione dell'ambiente... chi esponeva tappeti e oleodotti, chi medicine... Il dubbio un pò ci lasciava interdetti, e nel dubbio abbiamo fatto un giro alla Nutelleria.

Da qui i saluti, erano quasi le 19 e i nostri amici rincasavano (credo che Filini puntasse a vedersi almeno mezzo derby)! Io e la Donzella abbiamo continuato e approfondito l'argomento proprio mentre davanti a noi si prospettava la novità: la gente va via. Credo che davvero il derby abbia giocato un ruole determinante poichè nelle tre ore successive abbiamo girato rispettivamente:
- Cina, Malesia, Marocco, Azerbaijan, Russia... Un sacco! Ne abbiamo contati dodici in totale, e al massimo abbiamo atteso pochissimi minuti prima di entrare, una vera pacchia! Oltre a non dover perdere un sacco di tempo abbiamo potuti vederli bene, senza ressa nè calca... E purtroppo abbiamo confermato i dubbi, contenuti? Non li abbiamo compresi o non c'erano, e temo sia proprio la seconda.

Mettendo da parte le perplessità si può semplicemente godersi la giornata, e in questo posso dire di esserci riuscito fino alle 22: spettacolo dell'albero della vita.

A bocca aperta. Un autentico splendore. Non userò parole per descriverlo, davvero davvero bellissimo, quasi da rendere un pò orgogliosi...

Dopo aver visto lo spettacolo ammetto di aver dato un buon senso alla giornata, ne valeva la pena. No, non ci tornerei, no, non mi è piaciuto. E sì, ne valeva davvero la pena, se non fossi andato me ne sarei pentito.


Ringraziamenti:
- alla mia Donzella che mi butta in queste avventure che non farei mai e da cui tutte le volte rientro contento e soddisfatto!
- a Roberto "Filini", mi ha fatto perdere la MotoGp ma abbiamo passato davvero una bella giornata!
- a Roby e Chiara (e Ciccio che non è potuto venire), perchè penso che anche per loro ne sia valsa la pena!
- Al derby, grazie per esserti portato via tutti i calciofili e averci fatto girare la serata veramente bene.

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Ps: la MotoGp di Misano è stata vinta da Marquez, Rossi ha marcato stretto Lorenzo e le due Yamaha si sono buttate via la gara. Rossi 5°, Lorenzo Ko! +23 sul mondiale, forse mi son perso la gara ma và benissimo il risultato!

Saluti!

lunedì 31 agosto 2015

Resoconto dello Sterro

Ecco il racconto dei 2 giorni selvatici!

L'inizio è stato traumatico, e la colpa è mia: abituato al mio socio in Tenerè il ritrovo è stato fissato alle 7... Così mi sono messo la sveglia alle 6:40 convinto di aspettare almeno mezzora di ritardo, ma il socio dei laghi è peggio di me: alle 6:45 era già sottocasa...
Caffè d'obbligo, ultimi controlli e via, autostrada e dritti fino a Susa! In un attimo eravamo già a riempire i serbatoi, non vedevamo l'ora di iniziare ad arrampicarci per il Colle delle Finestre!
Il mio Transalp era pronto per la guerra, il Vstrom 1000 di Devid invece era immacolato sulle sue gomme da strada... Credevo che l'andatura sarebbe stata molto blanda, una moto nuovissima certo non adatta a strade tanto martoriate, ma... il ma è d'obbligo: fantastica! Copiava l'asfalto rotto del primo tratto come una perfetta moto da enduro, e iniziato lo sterro si è dimostrata ancora più tosta! Ed eccoci che ci si sparava sui pistoni che salgono oltre i 2000, tornanti e sassi, salti sui traversi... una goduria fino alla cima!



Paesaggio incredibile, aria fresca... la prima pausa di una lunga giornata!
La voglia di macinare km è tanta, quindi giù per i pascoli e dentro per l'Assietta! Qui si sale un pò di più, forse è poco più impervia ma impagabile guidare qui dentro... E giù di gas, fino alla cima, fino al rifugio...




Evvài! Prima parte completata, un panino e giù a Oulx! Già, giù a Oulx ma manchiamo la strada... Al posto di scendere per la panoramica ci troviamo nei boschi che la sovrastano senza realmente trovare una strada che scende... Ci fermiamo vicino due casette, chiediamo indicazioni e ci dicono che abbiamo mancato di un bel pezzo la panoramica... Ma se vogliamo c'è una diretta che porta dritta alla nostra destinazione! Fatta!!! Peccato che fosse tra i boschi, sterrata e bagnata, sassosa e maledettamente ripida... Forse sarà perchè Devid è un trialista ma quella discesa non lo fa scomporre per nulla, si tuffa giù con un controllo pazzesco se guardiamo le gomme che usa... Io sono obbligato a seguire, e dopo i primi momenti di strizza mi accorgo che si può fare... E giù, arando la strada con la mia posteriore che striscia come un aratro! Botta di adrenalina e tanta soddisfazione fino a Oulx, da qui ci vuole pochissimo a raggiungere Bardonecchia. È davvero presto, così piccola deviazione e tentiamo di raggiungere una chiusa lì vicino!
Pessima idea, il tunnel è chiuso, la strada devia sulla sinistra fino a portarci ad un tratto in piedi: perfetto per le moto da cross, un pò meno per noi... Cioè, volendo si poteva salire ma poi non ci sarebbe stato verso di scendere... e allora dietrofront, direzione Jafferau!
Ennessima magra sorpresa, una diretta che si arrampica in piedi... Discutiamo un attimo, io che sono quello che ruzza sempre mi trovo sorpreso a tirarmi indietro, così è Devid che la tenta di nuovo e sorprendentemente si arrampica anche per questo tratto! E via, nuovamente a seguire la V1000 stradale sul mio trattore, che nel frattempo inizia a soffrire di vari guai al motore... Temperatura alta, coppia inesistente e sfrizionate d'obbligo... Uff!!!
Qualche tratto in piedi molto bello, ma continua così, non molla mai... Non possiamo rischiare di salire e poi trovarci bloccati in qualche punto malnato, neppure sappiamo cosa ci sarà in cima... Dietrofront! Scendiamo per quelle impestate ripide e torniamo su Bardonecchia, direzione Sommelier... e lì c'è veramente tanto da divertirsi!
Apro la strada e inizio a saltellare sui tratti dove manca la strada, dei rivoli che servono ad interrompere i pezzi troppo ripidi... Che spettacolo!! Giù di gas ma la moto è pesante, non c'è verso di saltarli completamente senza schiantarsi contro la cunetta, e quindi giù di paracoppa a terra... Ogni salto un bel botto, con il gas spalancato la gomma che strappa la terra!! Ad un certo punto mi apre in faccia il V1000, io provo a seguire ma il motore non ne ha più, non voglio rischiare di inchiodarmi nel nulla! Dritti fino allo Scarfiotti, sosta e programma per la notte: cena al rifugio e nanna in tenda! Credo che ad averci convinto siano state le circa 14 persone che avrebbero dormito nella camerata...
Definito il tutto saltiamo di nuovo in sella e attacchiamo il Sommelier fino alla cima! Riprendiamo qualche pezzo con le camere, finchè la GoPro di Devid si stacca e gli finisce in grembo! Io ci rido sopra e azzanno gli ultimi km su pietraie allucinanti, ridendo della piccola disavventura e lottando con il motore che mi abbandona quasi... Daidaidaidai... Vedo la cima... FATTA!!!








Non ho il tempo di godermi il luogo, la moto reclama... Mi accendo una sigaretta, cerco di capire perchè la tenda voleva salirmi in spalletta (era legata al baule con una cinghia molto forte) e scopro la cinghia tagliata... Wow! E ho perso anche il chilo di olio che porto di scorta! E... e perchè il posteriore della moto è tutto storto???

Qualcosa di mai visto, tutti i telaietti tranciati... Un disastro! 1 ora buttata nel tentativo di rifissare tutto con quello che avanzava... Un pò dei miei bagagli sono passati al V1000, lo zaino è stato fissato sulla sella e il culo della moto gli è stato attaccato sopra! Il baule... Beh, devastato com'era ha trovato un passaggio su un quad fino allo Scarfiotti, qui è stato definitivamente abbandonato.
Tornare allo Scarfiotti è stata dura, avevo attrezzi stipati ad cazzum nel portattrezzi, praticamente delle maracas sotto il culo! In più rumori sinistri mi ricordano che posso perdere tutto il culetto in qualunque momento, o peggio può infilarsi nella ruota e inchiodarmi a terra... Come se non bastasse, non ero in grado di valutare fin dove arrivasse il danno, con la paura che ad aver ceduto potesse essere l'intera moto... Lasciare i 3009 con questo stato d'animo è veramente deprimente, tanto quanto l'aver realizzato di dover abbandonare il giro dell'indomani...

Beh, nel frattempo guadagnamo lo Scarfiotti, lasciamo il baule al suo destino e... tra una risata e l'altra montiamo il campo base!



È già l'ora di cena praticamente, una cambiata e dritti al rifugio! Ora lo hanno in gestione dei ragazzi molto simpatici, e la cena è una vera figata! Corona il finale un buon caffè e Genepi! Genepi come se non ci fosse domani, visto che si siedono anche i ragazzi che lavorano dentro e diamo il fondo alla buona bottiglia!
Arrivano le 22, Devid è ormai alle cozze e anche io vorrei tanto buttarmi in tenda!

Buonanotte, e giù secco fino alle 2.

Già, perchè alle 2 mi sveglio come un deficiente.

Niente da fare, mi giro e rigiro nel sacco a pelo fino alle 3:30, poi mi alzo e vado a fare due passi. Fuori l'incanto della stellata è incredibile, ma lo spettacolo offerto dalla luna che illumina i costoni e si riflette nel piccolo laghetto è ancora più forte. Momenti e immagini che si marchiano a fuoco nei ricordi... E tutto dura per parecchio, finchè non incontro un americano pazzo che arriva dal rifugio, un altro nottambulo che indicando i costoni illuminati mi chiede: "Ma la luce... È il sole?? Alba??"
Sì, l'alba... alle 4 della mattina! ...... capisco da me che è l'ora di tornare alla realtà e alla mia tenda, dove finalmente cado addormentato fino alle 8.

Il risveglio e il giorno che arriva passano in modo molto blando, colazione al rifugio e saluti, sbaracchiamo la tenda e arranchiamo fino alla civiltà... Era il giorno della Via dei Castelli, ma visto le condizioni della mia pachidermica moto sarà già tanto se riuscirò a rientrare.

Punto il navigatore dritto verso casa passando per le panoramiche, evitando l'autostrada, e qui lo schianto del mio mezzo tecnologico è totale... Il navigatore ha ormài bruciato la batteria e si è reso inutilizzabile, il motore invece non si scalda... O non indica la temperatura, segno che di liquido non ne circola e rischio di bruciare tutto.

La misura è colma, abbandono anche l'alternativa statale e punto all'autostrada, dritti fino a casa senza voltarsi indietro. Con me, insieme a Devid e la sua V1000 c'è solo lo zainetto e lo sconforto di un giorno sprecato a tornare a casa con quello che rimane.
Ero pronto a sfidare tutti gli sterrati e i freddi d'Italia, son bastati pochi km per arrivare alla realtà: la moto è vecchia, la mia guida non la risparmia e anche se il Ta è una moto robusta non è certamente invincibile.
Cedimenti di schianto a parte, ha dimostrato però di essere immortale, perchè siamo arrivati fino a casa nonostante tutti i problemi patiti. Che classe!

Da ora in avanti avrò parecchio da fare, molte riparazioni e rivoluzioni... È la moto del mio viaggio di nozze, non finirà in qualche demolitore!

Dati e Ringraziamenti:
- 600km circa, avendo perso navigazione e tachimetro non posso essere più preciso
- 150km di sterrato, dalle piste ai sassoni alle ripide
- 2 grandi moto
- 2 grandi piloti, di cui 1 che non conosce la paura!

Grazie a Devid, grande amico e compagno di scorribande! Devo ancora farmi perdonare per avergli fatto perdere il giorno due di viaggio, troverò il modo giusto!
Grazie al Transalpone Pachidermico, nonostante i pezzi persi per strada ha saputo rendersi giustizia e portarmi fino a casa!
Grazie anche ai ragazzi dello Scarfiotti, un pò di calore e di risate mi ci volevano proprio!

... Saluti e a presto per le novità!

Andrea