martedì 9 dicembre 2014

Agosto 2009 - Costa Azzura & Barcellona


Questo è il 2009.
Agosto per la precisione.
A sinistra c'è la mia Fidanzata, ora è mia moglie.
A destra io, che sono il marito.
Le uniche differenze sono la mia barba
e Lei che è ancora più bella.


E questa è la nostra prima moto.
Morgana, un Monster...
... e tutti i nostri bagagli arroccati sopra.

La metà è Barcelona
e questo è il nostro primo viaggio!

Era il 2° anno che avevo in mano una vera moto, il passaggio da automobilista a motociclista era stato indolore... Avevo sempre desiderato vedere Easy Rider, e invece mi ci sono trasformato senza neppure conoscerne la storia.
La prima vacanza in moto, senza pantaloni tecnici o stivali, senza valige rigide o navigatori, giusto l'interfono per chiaccherare e tanta voglia di mare. Neanche una bombola ripara gomme o anche un solo pezzo di ricambio. Però avevo benzina per la moto e lo zippo e una buona scorta di Winston Blue.
Organizzare il viaggio non è stato difficile, ci è bastato prendere una mappa piccola con le strade principali d'europa e preparare i bagagli, più che altro stivarli in quelle tre borsette!
Eravamo senza speranza, con pochi soldi ma con tanta energia... Abbiamo nascosto l'auto della mia Fidanzata a casa dei miei, non sapevano che saremmo partiti in moto per 4000km... La moto era assolutamente bandita!
Nel delirio del viaggio avevo scelto di valicare Italia-Francia passando per... il col di Tenda. Solo molti anni dopo l'ho scoperto essere un bellissimo passo per Enduro! Poco male, perchè era previsto un fronte temporalesco molto forte e noi non avevamo neanche un'impermeabile, quindi ho puntato su Ventimiglia senza colpo ferire.
La partenza ha ricordato "Il Diario della Motocicletta", con io che a malapena arrivavo allo sterzo e la moto che sbandava a destra e sinistra, con i miei che scrollavano la testa aspettandosi di rivederci in pochi minuti con un ginocchio sbucciato. Cosa che non è accaduta.
Dicevo Ventimiglia senza colpo ferire, a dire il vero il temporale non ci ha sorpreso che a pochi km dalla partenza, con fulmini e vascate di acqua senza un attimo di sosta. I miei guanti di infima fattura hanno perso il colore sulle mie mani fino ai polsi, la giacca BiEffe ha fatto l'impossibile per tenermi asciutto ma nulla avrebbe potuto fermare la violenza meteoroliga. Al confine sembravo un Puffo con le mie mani blu, il rumore che facevano i miei abiti invece pareva quello del mostro della Laguna. Mara era nelle stesse condizioni, ma perlomeno non aveva le mani blu!
La tappa è stata mostruosa, abbiamo stretto i denti fino a Nizza e siamo arrivati nell'albergo prenotato nella catena dove Lei lavora... per scoprire il solito "overbooking". Quando entri nella Hall di un albergo di Nizza grondando come se avessi fatto un tuffo vestito NULLA può essere peggio che sentirsi rispondere "OVERBOOKING".
Avremo mosso a pietà lo staff forse, il risultato è che ci hanno fornito una "sala meeting" con tanto di letto (???) enorme! Cosa chiedere di più per 39.60€ se non 50mq dove stendere ad asciugare TUTTI I VESTITI CHE ERANO NEI BAGAGLI?
Dopo esserci rassettati a qualche modo e aver indossato vestiti asciugati col phone siamo usciti per la splendida Nizza lasciando il nostro personale centro accoglienza profughi!


Del passeggiare e ciò che ho visto nella città resta tutto nei miei ricordi e nelle nostre foto, compreso l'aver trovato una coppia di amici del Bergamasco che passavano le vacanze a Eze... In una casetta incantevole di una città sulle costa a strapiombo... Ciao Vale&Chico!

Nice (Nizza)

Poi il viaggio prosegue...
Cannes


e si prosegue, e si va ontheroad...







E via, lungo la Costa Azzura senza fermarsi, e via lungo la Costa Azzurra cercando ogni giorno un tetto diverso sopra la testa... La vacanza la ricordiamo per la continua ricerca di un letto a buon mercato, per le continue soste in qualche bella città con la costante:
- io che aspetto sulla moto stracarica e Mara che entra in un albergo.
- lei che scrolla la testa: cerchiamo il prossimo albergo.
- lei che sorride felice: trovato!


Non era sempre a 5 stelle.
Ed era più costosa la piazzola tenda rispetto a questo divano.


Era spettacolare, ogni giorno in una città sempre più lontana nelle più belle spiagge che avessimo mai visto. Fino a Cassis. Una serata strana, magica... Con le Stelle ancora più luminose, così vicini tra noi e così vicini alla ricerca di quelle emozioni forti, emozioni autentiche, luoghi lontani popolato di sconosciuti giunti da chissà dove. Come quel musicista, sceso dall'Inghilterra per farsi la stagione, arrivato con i soldi giusti per venire e andarsene dopo aver lavorato qualche mese. E invece ci racconta che il lavoro non c'era più, lui non voleva andarsene e allora si arrabattava con la chitarra, e la suonava stramaledettamente bene... Incantati dalla musica, incantati quando finalmente abbiamo scoperto cos'è davvero Easy Rider. E non ne abbiamo più potuto farne a meno.




L'ultimo colpo prima di fare la lingua d'oca e abbandonare la Francia per raggiungere la nostra meta, le Calaques sotto Marsiglia. E il cuore ci viene definitivamente strappato e gettato in pasto ai cani.









Poi ci sono quei personaggi che incontri ovunque.


E li abbiamo ascoltati per tutta la costa azzurra.
Sempre gli stessi.
Ovunque.

Abbiamo lasciato di buon'ora le calanque senza la minima idea di quello che ci aspettava. La moto, per fortuna con pochi km, era perfetta. Le gomme anche. E meno male...
Abbiamo varcato il confine verso lo zenit, il sole ci stava cuocendo già da diverse ore, la strada che ci avrebbe portato fino a Girona era molto bella fino ad un tratto mostruoso. Il tratto era lungo credo 90km, intorno nulla. Niente prato, qualche arbusto completamente bruciato, qualche albero in lontananza e zero ombra, temperatura sopra i 40°. Dopo diversi minuti passati aspettando qualche segno di civiltà ho scoperto che semplicemente non ce n'era. Nè case nè paesi, solo colonnine del pronto soccorso con un sacchetto di plastica sopra e il nulla più totale. Viaggiavamo veloci, sui 100km/h, la visiera era completamente chiusa per permettere di respirare, aprirla significava respirare aria caldissima... La temperatura dell'olio era indicata dalla scritta lampeggiante "HOT" nonostante viaggiassi ad un filo di gas. Tutta in apnea.
Non so neanche dove si trova quel tratto, e neppure ci siamo fermati per fare una sosta, non avevamo nè acqua nè vedevamo passare auto. Incredibile, spaventoso a tratti ma realmente affascinante.

Infine... Girona.





Da lì a Barcellona è stata poi una passeggiata... Gli aneddoti si sprecano, paella in pieno pomeriggio innaffiata da litri di sangria, la Sagrada Familia e Dalì, un giro a Tibidabo e una ciocca colossale, notti in bianco e giorni a spasso... Più che un giro a Barcellona si può considerarlo un Tour de Force infinito.
4 giorni dopo i soldi sono finiti... Restavano quelli della mia Compagnia, mentre un bancomat si rubava i miei ultimi 250€. Non solo me li mostrati e se li è ripresi, ma mi ha anche divorato la carta. Quella me l'ha restituita, ma i soldi sono stati scalati dal mio conto... Uff!!! Dannati bancomat spagnoli! Soldi che ho rivisto solo al mio rientro in Italia... Insomma, rientrati giustigiusti!

Un rientro faticoso...







Non prima di un'ultima sosta... Abbiamo percorso almeno un centinaio di km prima di trovare una piazzola per la tenda... Ovunque era "FULL", paese, periferia, un caseggiato nel nulla... Quando oramai eravamo pronti a fare un'unica corsa fino a casa ecco che troviamo un posto dove fermarci!

E lì, alle 9 di sera, parte l'uomo che vuol fare lo Sborone:
<<Amore, procaccia del cibo... Al tuo ritorno troverài un castello ad attenderti.>>


L'ingresso è a sinistra, il culo della tenda a destra. Sotto il telo c'è il contrario. E i picchetti hanno tenuto forse la prima mezzora. E visto che non voglio farmi mancare nulla, con la tenda al contrario non ho luogo dove mettere le borse, quindi ci ho dovuto dormire sopra.

Però, abbiamo fatto il bagno a mezzanotte... E davanti a noi si stagliava la luna piena riflessa nelle onde del mare. È un'immagine splendida, così viva nei miei ricordi che credevo di averne una foto. Non è così, non è in un branco di bit, è stampata nella mia mente.

Da allora molte cose sono cambiate... E la scimmia del viaggiatore non ci ha più lasciato.

Andrea "Garello"
Mara "Garella"

Ps: e non dite ai suoi che a Barcellona, io e la Mara, ci siamo andati con il Monster.

Nessun commento:

Posta un commento