giovedì 16 giugno 2016

Il figlio d'America


Ciao Mamma.

Che strano scriverti qui, sulla tastiera del mio computer. Il figlio d'America, il figlio lontano partito per un lungo viaggio... Naaa, sono qui a 4km, eppure è come se fossi andato via per sempre, come se a separarci ci sia un'oceano e un pezzo ancora di terra.
No, non è così...
4km, forse qualche centinaio di metri in più... Eppure sono via, ho dovuto prendere una strada che mi ha portato sulla luna, in un altro mondo, lontano come solo chi prende una nave può immaginarlo...

Ti scrivo oggi, a pochi giorni dal tuo compleanno... Mi pare che ne fai 64, accipicchia! Ne ho già perso uno, ricordo l'ultima sera in cui eravamo una famiglia quasi normale, quasi come tutte le famiglie lo sono. Ognuno ha i propri difetti, ma alcuni difetti sono enormi, impossibili da accettare.
E tu? Tu nel mezzo, al centro di una guerra che non è mai finita, una eterna terza guerra mondiale.

Ho pensato di fare qualcosa... Voltare le spalle a quello che era mio padre mi ha spezzato in due, mi ha veramente fatto male. E lui? Lui ha compiuto per l'ennesima volta quel passo falso da cui non si torna indietro, è arrivato al punto estremo in cui non esiste nè rabbia nè perdono, esiste solo tristezza e indifferenza... Ci ho messo veramente tanto a trovare nuovamente la mia serenità.

E tu nel mezzo. Una guerra mai sopita.

Vorrei dirti che mi dispiace, vorrei poter fare qualcosa di più che mettere nero su bianco... Ma non si può più ormài, spero solo di non pentirmi un giorno.

Beh, direi che ho scritto abbastanza cose inutili, ora vorrei scriverti cose più belle, qualcosa che viene dal cuore e non sia triste.

Ho una moglie splendida, sono felice... Lo siamo, io e lei. Una vita incredibile, sai? No, decisamente niente bambini per ora... Abbiamo già i nostri due gatti, sono cresciuti nel frattempo... Per qualche erede aspettiamo un pò, vogliamo goderci la nostra vita ancora per qualche anno, viaggiare in moto... quella grossa è morta purtroppo, a fine anno cercheremo di comprarne una nuova, nel frattempo dobbiamo arrangiarci con la sportiva... pensa, Sicilia in 2 con quella Ducati nera... Non chiedermi dove metteremo i bagagli, non l'ho capito neanche io!

Abbiamo una casa a pezzi. Alla fine sì, il mutuo ce lo hanno dato e ora viviamo in taverna, due stanzette dove passare la nostra vita finchè il tetto non torna al suo posto... e dopo? Dopo sarà veramente una casa bellissima, avremo la cucina nuova e una bellissima camera da letto... Una parete in pietra, una scala che sale fino al tetto, sarà un piano tutto nuovo che riempiremo di libri e buona musica, un giradischi... Ah sì, avremo anche una figata di lavastoviglie! Non dovremo più lavare i piatti a mano, non vedo l'ora!

Altro? Si, altro... Ci siamo appassionati alla fotografia... Abbiamo incontrato un club proprio qui a Carbonate, si trovano il martedì... Noi usciamo di casa a piedi, stiamo alla sede a chiaccherare e ridere e imparare, poi... Freccia Nera! Usciamo e andiamo a berci una buona birra, anche due... insomma, rientriamo a notte fonda, però belli contenti!

... Altro? No... Non ho molto altro da raccontarti...

Ti voglio bene Mamma... Non dimenticarlo mai.

Andrea

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