lunedì 5 settembre 2016

Strana vita

Dovrei essere a letto da un pezzo...

È tardi, non per come vivo normalmente ma per come i guai si buttano a capofitto su di noi.
Se fossi un pò più coscienzioso avrei mollato il pc almeno un paio di ore fà... Mi sarei fatto la meritata doccia dopo una giornata di officina e avrei cercato i sogni nel cuore della notte. Non posso, non potevo farlo... Sono giorni in cui non ho il tempo di pensare, giorni in cui ho ricevuto schiaffi dal destino e baci dalla fortuna.
A volte basta un attimo, un solo secondo in cui tutto quello che ti circonda cambia repentinamente, senza chiedere permesso... Passi da una chiaccherata davanti ad un concerto ad un incubo a occhi aperti.
E corri, mentre il tuo cervello ancora non realizza il tuo corpo è già corso via, si è lanciato sulla moto e si è infilato un casco. La visiera appannata non è più un problema, i tuoi occhi possono vedere perfettamente a qualunque velocità, un paese mai sentito prima è esattamente la tua meta. E tu sai perfettamente dove si trova, ti dirigi come se una navigatore biologico guidasse la tua bussula, come se ogni atomo del tuo essere fosse attratto da una calamita, come se ogni secondo del cazzo fosse prezioso come il mondo intero.
E corri, due cilindri scoppiettano al ritmo del tuo cuore, il contagiri vola verso il cielo mentre senti il battito in gola... Non è la velocità a far lacrimare i tuoi occhi, lo sai, lo senti. Prima ancora di aver coscienza del tuo essere sei già arrivato, butti il casco a terra e ti lanci al posto che senti tuo, al suo fianco... và tutto bene, è tutto maledettamente perfetto, tutta la fortuna del mondo si è concentrata su quella curva del cazzo.
Perdi un colpo, come un infarto fulminante, poi ti guardi intorno e scopri che tutto è andato per il meglio... Vetri a terra, luci che lampeggiano, riflessi su carrozzerie schiantate... tutto bene. Tutti interi, tutti ammaccati ma felici di essere in piedi sulle proprie gambe.
L'istante eterno in cui perdi te stesso, in cui chiudi l'anima e il cuore per diventare un computer efficiente, perfetto, ogni cosa al posto giusto.
Calcoli su calcoli, cose da fare e sistemare, gente da sentire e da dirigere, documenti da portare e chiedere, una lista infinita da seguire fino in fondo, fino all'ultima virgola.

E ora? Ora sorrido... Un sorriso triste, un'euforia strana da ebbrezza, la coscienza che riporta a galla ogni singolo atomo della mia anima, la voglia di vivere e di spaccare il mondo, di spaccare il destino.

Ho sentito il calore di tanti amici, la loro vicinanza che cercava di tenermi a galla... Io che non ho mai chiesto aiuto, io che ho sempre cercato di farmi da solo, eccomi qua... Felice, talmente scioccato da non rendermi conto di quanto ho chiesto e ricevuto. Chiesto? Pochissimo... Ricevuto? L'universo...
Lo scrivo con gli occhi lucidi, lo scrivo con la leggerezza di chi ha provato paura e ha ricevuto coraggio. Io che non ho mai temuto per la mia vita mi sono ritrovato inerme di fronte al fato.

...e va bene così, un'altra pagina da scrivere, un'altra avventura da raccontare ai posteri. Ancora una volta siamo sul pezzo, il risultato sarà qualcosa di veramente figo, di veramente bello. Andiamo avanti sulla nuova strada.

Nessun commento:

Posta un commento