mercoledì 13 luglio 2016

Il momento (im)perfetto


Mai capitato di essere al posto giusto?
Il posto giusto, il momento giusto... E tu? La persona giusta ovviamente.

Tutto inizia una sera, mi tocca portare la moto dal meccanico, al posto di cercare un passaggio per tornare a casa decido di farmi 5/6km a piedi... Ne approfitto, porto con me Niki la Nikon e faccio la lunga strada verso casa attraverso le campagne.
Circa un'oretta mi occorre per tornare, qualcosa in più visto che decido di scattare per occupare il tempo.
Tempo, che poi è sinonimo di meteo... Meteo che si fà interessante.
Da ovest si muove un fronte temporalesco, in lontananza si fà udire con dei bei tuoni... Avanza, viene verso di me, verso di me che cammino tra i campi.

Il luogo giusto.
Intorno ho solo grano e pannocchie, gli alberi sono lontani e la visuale è perfetta, posso vedere il tramonto che contrasta sulla tempesta, posso vedere il cielo azzurro nella direzione opposta con delle nubi pesanti... Mi accerchia, e io ho campo libero a 360°.

Il momento giusto.
Iniziano dei forti fulmini, saette che squarciano il cielo e saette che si scagliano al suolo. Belle, nette, forti.

La persona giusta.
Non che io sia un fotografo, ma sono armato, sono bravino con gli scatti rapidi e ho mano ferma. Soprattutto non temo i temporali, non temo i fulmini e non ho paura per la mia attrezzatura.
Puntare, scattare.
Di nuovo.
Punto, scatto.
Niente.
Niente da fare, tengo l'occhio incollato e il focus pronto, non c'è verso di catturare nulla... Decine di secondi senza nulla, mollo la presa ed ecco che scocca l'inferno di lampi.
Dannazione.

...

Luogo sbagliato, momento sbagliato, persona sbagliata.

Intorno non c'è nulla più alto di me, gli alberi sono lontani.
Sulla testa c'è ormai un temporale veramente incazzato.
Io non cerco riparo, e siccome sono solo mi diverto ad aizzare questa tempesta, nessuno potrà sentirmi urlare contro. Nessuno potrà vedermi fare il matto, in fondo... <<Tutto qui quello che sai fare??>>
Quasi che potesse ascoltarmi, quasi che potesse aggredirmi...

Punto, cammino all'indietro lentamente, passo dopo passo, pronto, non mollo.

Sento l'aria elettrica, discosto lo sguardo dal mirino e i peli sulle braccia si sollevano...

È il momento.

Scatto a raffica, due colpi e il terzo è un'esplosione.

Booooom, potentissimo... mi trovo in ginocchio, con la macchina che reggo appena per l'obbiettivo, con le orecchie che fischiano, completamente stordito.
Non capisco se mi sono abbassato io o se sono finito a terra per lo spostamento d'aria, controllo rapido e la macchina è spenta... Off-on e torna viva. Non sarà lo stesso per il telefonino, kaput.

A quel punto decido di mollare tutto, mi allontano il più possibile ma sono a piedi, la tempesta si scatena e io posso solo prendere tutta l'acqua del cielo. Devo tenermi alla larga dagli alberi, rischio davvero di farmi male.
In lontananza una mietitrebbia mi lampeggia, credo voglia offrirmi un riparo e un passaggio... Un fulmine colpisce forte il terreno accanto, l'autista mette la retro e si allontana.
Io procedo a passi rapidi, mi copro il volto da tutta l'acqua che mi aggredisce, raggiungo la strada e in pochi istanti tutto smette.

La tempesta si allontana, i suoi tuoni mi salutano.


... la foto di apertura è l'ultimo scatto salvato dalla macchina, nel mentre del botto. Wow...

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