domenica 7 agosto 2016

... e 3.


... era la terza notte che facevo quel sogno.

I sogni ricorrenti, quelli che mi hanno sempre fatto più paura.
Era sempre uguale, di nuovo, io che fuggo... Non ho la minima idea del luogo in cui mi trovo, però è familiare... Sapete com'è nei sogni, non hai mai visto quella casa, portone, ma poi vedi un dettaglio e ti sembra di esserci sempre stato, di averci vissuto mille vite.
Nel mio sogno è la maledetta cassetta delle lettere, è lei e sò benissimo che c'è scritto il mio nome. Non posso leggerlo, non posso vederlo, ma c'è scritto proprio il mio nome, c'è il mio campanello e il mio portone.
Tutte le volte lo apro, ma al posto di trovarci la mia casa c'è un corridoio, è buio, è in bianco e nero. Nel mentre non mi rendo mai conto di essere in un sogno, mi sembra normale una realtà senza colori.
Triste, abbandonato, guardo meglio e in fondo non c'è proprio la casa, è una corte. Io vivo in una corte. Sono stanco, vorrei solo raggiungere il mio letto e poter dormire in pace, morire in pace. Pochi passi, sò benissimo che esiste la mia camera e potrei finalmente fermarmi, nascondermi sotto le coperte e aspettare che il peggio passi.
Il peggio, stò fuggendo e non sò da cosa. Vogliono aggredirmi credo, vogliono uccidermi forse, ecco perchè sono stanco. Il fiatone, d'un tratto mi accorgo di avere il fiato corto, il cuore che mi esplode in petto, sono in pericolo... e alloro corro, mi lancio attraverso il portone e devo trovare il mio rifugio, mi uccideranno altrimenti. Morirò. Solo, in questo luogo tetro.
No, non lascerò questa valle di lacrime senza far pagare cara la mia pelle, sarà un conto salato quello che pagheranno. Devo solo raggiungere i gradini, salire in cima alla scala ed ecco che potrò difendermi, potrò nascondermi, potrò vendicarmi.
... e faccio solo il primo scalino. Un'ombra mi sovrasta, scura... Un mantello nero, una falce e un sorriso che non potrò mai scordare... Il mio. L'ultimo. Poi più nulla, lo scintillio della lama che cala su di me, il buio della mia stanza e le gocce di sudore sul viso... sono ancora vivo.

... quante volte ancora verrai a torturarmi? Quante volte vorrai fingere di uccidermi? ...quando verrai finalmente per portarmi con te?

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