lunedì 16 maggio 2016

La foto che vorrei...


La foto che vorrei non l'ho ancora scattata.

La foto che voglio è ricca, è colorata, è completamente in bianco e nero brillante, non spara, non ha contrasti forti e acceca in ogni punto.

La foto che vorrei non ha soggetto. È piena di soggetti, è ricca di elementi, ovunque l'occhio si soffermi trova una festa per gli occhi, lascia riflettere e fà sorridere, e fa piangere, e crea un turbinìo di emozioni ovunque.

Non ieri.

Ieri, con la mia targhetta sulla camicia e le scarpette rosse, con la mia Macchina al collo e lo sguardo vispo mi sono scontrato con un tir.

L'unica emozione che mi ha suscitato guardare il mio lavoro è stata rabbia, e non veniva da un'immagine, nossignore: veniva da TUTTE le immagini.
Un sacco, una rafficata a tratti, un occhio alle impostazioni e una ripulita delle bruciate, e un'altra raffica... E avanti, preparando il tasto CANC sulla tastiera e pronto a fermare le migliori.

Non ne ho presa una.

Se dovessi pensare a quello che desideravo ottenere ho del materiale interessante, se devo pensare al motivo per cui ero lì... beh, cilecca piena. Non voglio descriverne i motivi o magari anche i problemi intrinsechi del luogo, non importa, non mi servono scuse...
Il discorso è molto più sottile: incolpare il luogo può far di me una persona migliore? E se mi trovo a scattare nuovamente in qualcosa di simile? Forse il mio atteggiamento è stato completamente sbagliato... e credo di sapere in cosa ho sbagliato.

Il materiale minimo sindacabile l'ho trovato, qualche mia chicca l'ho presa, la cosa che ho certamente imparato è che devo cambiare totalmente modo di pormi...

Ho tantissimo da imparare, e meno male: adoro mettermi alla prova.

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